Sigillo conclusivo per Giulia Candela al percorso di formazione professionale, con il conseguimento della Laurea magistrale in Filologia moderna, nel Campus di Fisciano dell’Università degli Studi di Salerno, e la votazione di 110 con lode che ne gratifica l’impegno e l’acume di metodo profusi nell’approdare all’importante traguardo, in linea di proficua continuità con gli studi liceali, compiuti al Carducci, a Nola.
Al centro della tesi trattata – relatore il professore Enrico Maria Ariemma e correlatore il professore Stefano Grazzini– la rivisitazione dei temi e l’analisi testuale dei profili linguistici e formali delle Silvae, le pregevoli e raffinate composizioni in esametri di Publio Papinio Stazio, vissuto nello splendore dell’ Età flavia, interpretando e ravvivando con eleganza di stile e perfezione espressiva il senso dei vettori culturali del Filo- ellenismo e dell’Identità romana, che s’integrano e corrispondono nella Napoli e nella Campania celebrate per bellezza, fascino e incanto proprio nelle Silvae.
Interessanti, nella ricca argomentazione sviluppata, sono in particolare gli squarci che le Silvae aprono sulla figura e sulla visione politico-culturale di Domiziano imperatore, con riferimenti particolari all’opera d’ingegneria stradale di cui fu promotore e artefice – la via Domiziana,- come per fondere e unire in fisicità concreta il Romanus honos e la Graia licentia; era la fusione, di cui fulcro nevralgico era appunto Napoli – la città in cui nacque Stazio – e la Campania, canali d’interscambio culturale, in cui risiede tanta parte della civiltà occidentale e mediterranea.
Davvero un buon lavoro, quello composto e discusso, meritando in pieno le motivazioni della lode conferita per l’originalità della ricerca. Vivi complimenti per Giulia Candela, con tanti auguri di affermazione professionale nella Treviso che si appresta a raggiungere; felicitazioni per la nonna, Giulia, il padre Francesco, la madre, la professoressa Concetta Castanò, la sorella, Rossella.