L’indebolimento del fronte sindacale certificato dalle 17 persone che hanno aderito allo sciopero questa mattina è la testimonianza che la soluzione per gli 80 lavoratori del CGS non passa attraverso le forzature che le altre sigle sindacali hanno posto in campo. Incontrare la dirigenza dell’Asi prima del 28 gennaio è stato un errore tattico.
Spetta al Liquidatore del CGS e all’ Asi dimostrare al tribunale di avere le carte in regola per andare avanti nella gestione della depurazione, visto che di recente si è fatta strada l’ipotesi della impossibilità del fallimento di una società partecipata pubblica al 100%.
Se tutto questo verrà dimostrato il 28 in tribunale lo sciopero di oggi risulta un passaggio tattico ad effetto boomerang. Meglio sarebbe stato affrontare le controparti Asi e CGS con alle spalle la chiarezza della decisione del tribunale.
Abbiamo dimostrato, ancora una volta come Fismic, che la nostra autonomia di pensiero non la sacrifichiamo per una finta unità sindacale che rischia quando sbaglia tattica di scaricare le sconfitte sui lavoratori. Per noi l’unità sindacale è ancora un bene da preservare e ricercare al di là delle convenienze del momento.