Arriva a Nola l’iniziativa “Tante piccole Pompei” curata da Eduardo Amendola e Carlo Pisanti con il sostegno di un gruppo di giovani volontari di Ottaviano animati dall’impegno di valorizzare il patrimonio culturale campano. Centinaia di persone, insieme ai rappresentanti di numerose associazioni locali, tra cui il Comitato Civico di Ottaviano, i gruppi archeologici “Terra di Palma” e “Terra di Ottaviano” e “Campania Etrusca”, hanno effettuato una full immersion tra le bellezze archeologiche e artistiche della città bruniana. Guidati da Angelo Amato de Serpis e Gennaro Barbato i visitatori hanno potuto così scoprire i tesori dimenticati della città.
Tra luci e ombre, bellezza e degrado, il tour ha svelato anche l’incuria e l’abbandono in cui purtroppo versano numerosi siti culturali. Esempio emblematico l’anfiteatro Laterizio del I secolo a. C. stabilmente chiuso già da diversi anni a causa delle precarie condizioni di sicurezza: la sua arena soprattutto nei giorni piovosi viene a tratti sommersa da circa un metro d’acqua per l’innalzamento della falda. Ma quando non è la falda che risale, manca il personale in grado di garantirne la custodia e la vigilanza. Prima della chiusura, infatti, l’anfiteatro era visitabile solo per appuntamento. E i progressivi tagli governativi ai fondi del ministero dei Beni culturali e del Turismo insieme ai pensionamenti che solo in minima parte sono stati accompagnati da nuove assunzioni, non fanno presagire – almeno per il momento- nulla di buono.
Alle centinaia di persone giunte a Nola accolte dall’avvocato Francesco Colombo si sono affiancati anche gli attivisti di Restart Campania e il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Gennaro Saiello. «Quello di Nola è un potenziale unico al mondo, attualmente abbandonato, chiuso ai cittadini e nel caso del museo poco pubblicizzato. Un patrimonio che non viene opportunamente tutelato e valorizzato» – ha dichiarato il giovane consigliere pentastellato – «Riqualificare talune aree per inserirle in un discorso turistico integrato, significa generare altra cultura, produrre ricchezza e sviluppo locale. Significa rilanciare il nostro territorio attualmente senza alcuna identità e dare un futuro ai giovani». Assicura ulteriori iniziative a favore dei beni culturali nolani il consigliere Saiello: «In Regione grazie alla partecipazione dei cittadini ci batteremo affinché i beni culturali della nostra terra, Nola, Avella, Cimitile, Acerra, Suessola, Palma Campania, Ottaviano, Marigliano, Somma Vesuviana abbiano la giusta considerazione da parte delle istituzioni. Conservare e recuperare la memoria storica è un atto di civiltà e un investimento per il futuro. Serve una politica in grado di guardare lontano, con occhi nuovi».