Un danno erariale di circa 16 milioni di euro nella sanità campana. E’ quanto emerge da un’inchiesta della Guardia di Finanza, che ha notificato numerosi provvedimenti emessi dalla Corte dei Conti di Napoli a dirigenti delle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie campane. Le indagini hanno permesso di individuare somme indebitamente spese a carico del bilancio della Regione Campania pari a 15.995.112,60 euro, in particolare in relazione dell’assegnazione di incarichi di primario e viceprimario negli ospedali campani in esubero rispetto a quanto imposto dal governo in tema di spending review.
I finanzieri del gruppo di Torre Annunziata e della compagnia di Nola hanno analizzato le piante organiche di ogni singola azienda sanitaria, ospedaliera e universitaria, rilevando quanti fossero gli incarichi dirigenziali in esubero assegnati e retribuiti. E’ così emerso che, negli anni 2014 e 2015, sono stati retribuiti 523 incarichi di primari e pagate 1.915 indennità di dirigenza in eccedenza rispetto alla dotazione organica prevista.
Qualche esempio. All’ospedale di Nola c’è un primario e uno staff nonostante sia previsto un solo posto letto mentre all’ospedale Cardarelli di Napoli ci sono cinque reparti di medicina – con cinque primari – tre di chirurgia e due di ortopedia: reparti fotocopia. E se alla Federico II ci sono tre reparti di neurochirugia, all’Asl di Avellino risultano 28 dirigenti in più mentre all’Asl Salerno ad essere in eccedenza sono trenta unità operative complesse. Ma il primo posto, quanto a sprechi, spetta all’Asl Napoli 3 Sud – area di Torre del Greco – con ben 132 primari e 254 vice in più.