Basta arrivare di buon mattino al piano terra del palazzo Municipale di Comiziano nel Nolano per incrociare gli automobilisti “imbufaliti” che attendono all’esterno dell’ufficio dei vigili urbani. Impiegati, anziani e giovani: tutti accumunati dallo stesso crudele destino. Esser transitati con la propria autovettura lungo la statale Sette Bis Nazionale delle Puglie di Comiziano dove c’è un autovelox. Anzi, l’autovelox d’oro per le casse dell’Amministrazione. Un occhio impeccabile che immortala la targa se superi i 50 chilometri. Un occhio elettronico capace di punire ben 350 conducenti in un solo giorno, tra il cinque e il sei aprile scorso. Una vera e propria strage che in quel nel mese ha prodotto migliaia di sanzioni. E quindi salatissime multe e decurtazioni di punti dalla patente. Gli automobilisti “indisciplinati” tentano di parlare con gli addetti ai lavori, in cerca magari di uno sconto, una rateizzazione o addirittura del perdono. Nulla da fare. Dura lex, sed lex. La legge va rispettata senza compromessi.
Il comune di Comiziano vicino al dissesto finanziario per l’ammanco di circa un milione di euro a causa di una truffa perpetrata da un suo funzionario cerca di fare cassa con le contravvenzioni: questa è la sostanza. La scelta di piazzare il rilevatore elettronico della velocità lungo la Statale è stata indovinata. Non è difficile, infatti, per le autovetture infrangere il limite dei cinquanta chilometri su un’arteria a scorrimento veloce che collega la provincia avellinese con l’hinterland nolano. Una strada attraversata ogni mattina da migliaia di lavoratori “ritardatari” che cercano di giungere puntuali in ufficio spingendo il piede sull’acceleratore. L’unico tratto – tra l’altro – per arrivare al pronto soccorso dell’ospedale civile di Nola. In quest’ultimo caso la salute viene prima dei duecento euro della sanzione. Per chi non ha intenzione di sborsare i soldi – contestando la legittimità della multa – resta sempre la strada del ricorso al Giudice di Pace di Cicciano.