Si è riunito a Palazzo di Città il Consiglio Comunale per la prima seduta monotematica che avvia il dibattito sulle Partecipate. L’Assise municipale ha inteso seguire il percorso indicato dall’Assessore al ramo Arturo Iannaccone partendo dall’Alto Calore Servizi e dal Consorzio Ente D’Ambito Calore Irpino. L’obiettivo del Consiglio è quello di fare una ricognizione attraverso le audizioni dei Presidenti che gestiscono le varie società a partecipazione comunale.
In questa prima seduta hanno relazionato i Presidente dell’Alto Calore Raffaello De Stefano ed il Commissario dell’Ato Giovanni Colucci.
I lavori sono iniziati con l’intervento dall’Assessore Iannaccone che ha ricordato la funzione delle Partecipate che devono produrre migliori servizi e maggiore efficienza, a costi più contenuti per i cittadini, sempre nell’ottica di un eventuale intervento di ridimensionamento e razionalizzazione delle stesse. Iannaccone ha sottolineato che il dibattito avviato sull’acqua è attuale e che, rispetto al modello idrico futuro, il Consiglio comunale si è già espresso indicando la gestione pubblica.
È quindi intervenuto il commissario dell’ATO Giovanni Colucci che nella sua relazione ha fornito una puntuale ricognizione al Consiglio ed ha riferito di una serie di interventi sulle reti idriche tesi ad un loro miglioramento sempre nell’ottica di una maggiore qualità del servizio. In questa logica rientra anche la realizzazione del catasto degli scarichi fognari, la cui azione di controllo spetterà direttamente ai Sindaci, anche da un punto di vista sanitario.
Ha poi preso la parola il Presidente dell’Alto Calore Servizi Raffaello De Stefano che ha affrontato la questione relativa ai conti e al bilancio dell’Ente di Corso Europa fornendo le cifre sui ricavi e sui costi fissi dell’azienda legati alla gestione dei servizi erogati e a molte altre voci come il costo dell’energia e anche del personale addetto.
È seguito un vivo dibattito in Aula con gli interventi di diversi consiglieri, perlopiù tesi ad evidenziare la necessità di approfondire la questione legata alla gestione del servizio idrico provinciale ed evidenziando lo sforzo fatto dal Consiglio comunale lo scorso 22 febbraio quando l’Aula ha licenziato ed approvato una mozione in cui si ribadisce che l’acqua è bene comune e pertanto pubblico. Mozione che impegna l’Amministrazione comunale di Avellino a rispettare la volontà dei cittadini espressa dal Referendum valorizzando nel contempo le risorse materiali e immateriali dell’ACS spa e proponendo all’Assemblea dei Sindaci dell’ACS e al Consiglio di Distretto un modello societario e gestionale che abbia natura giuridica esclusivamente pubblica.