In serata al liceo classico ”Carducci ” sara’ presentato il bilancio sociale del progetto attuato con la partnership di Soprintendenza, Polo Museale, Stress e Meridies. Impegnati 135 giovani per i profili professionali di archeologo, operatore di museo e web editor. Interverranno il sindaco Geremia Biancardi e il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi. Gli onori di ospitalita’ saranno resi dalla dirigente scolastica, Assunta Compagnone.
E’ stato realizzato nel quadro delle attività formative del Liceo classico “Giosuè Carducci”, in correlazione con le finalità dell’alternanza Scuola-Lavoro. E’ il percorso che ha coinvolto ed impegnato 135 giovani dello storico presidio d’Istruzione statale superiore di via Seminario, a Nola. Un percorso, che si articola nell’acquisizione delle competenze cognitive e di professionalità per i profili di Archeologo, Operatore di Museo e di Web editor. Impegnati 135 giovani, che hanno declinato l’apprendimento teorico con le applicazioni ed esercitazioni pratiche e di “campo”, secondo le linee del progetto tracciate dalla struttura scolastica in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Campania, il Polo Museale della Campania, il Distretto ad Alta Tecnologia STRESS e l’Associazione MERIDIES.
Le attività e i risultati del percorso formativo saranno presentati nell’odierna serata- lunedì 20 giugno alle ore 18,30 nella Palestra dell’Istituto- nell’ambito del seminario “ Dallo scavo al web – Studiare un futuro già accaduto”.
Interverranno Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Geremia Biancardi, Sindaco di Nola, Mario Cesarano, Funzionario della Soprintendenza Archeologica della Campania, Giacomo Franzese, Direttore del Museo Storico Archeologico di Nola, Ennio Rubino, Presidente del Distretto ad Alta Tecnologia per le costruzioni sostenibili, Michele Napolitano, Presidente dell’Associazione Meridies. Gli onori di ospitalità saranno resi dalla dirigente scolastica, professoressa Assunta Compagnone.
L’articolazione attuativa del progetto, come è noto, prevede 200 ore di attività nel triennio 2015/2017; per l’anno scolastico appena concluso ne sono state “realizzate” 80, di cui 24 di Orientamento in classe, comprensivo di sicurezza sul lavoro, e 56 di stage presso i diversi partner. L’ idea alla base del progetto formativo risponde alle esigenze di dare ai giovani le opportunità concrete di coniugare il sapere e il saper–fare attraverso le competenze che integrino conoscenze, abilità, e valorizzino le qualità personali. Per sviluppare il rapporto integrato e di trasversalità tra i multiformi ambiti del sapere umanistico e quelli intensi e variegati del sapere scientifico, le lezioni di archeogeologia, archeozoologia, paleoclimatologia e geofisica hanno affiancato la eccezionale esperienza di scavo, con il precipuo obiettivo di trasformare i “ resti ” del passato in testimonianze vive della Storia con il fattivo interesse operativo di ciascun giovane. Dati e competenze acquisite hanno infine consentito di realizzare ed implementare una pagina Web utilizzando il linguaggio HTML e le tecniche di Web editing.
L’esperienza sul campo offerta dall’Alternanza Scuola-Lavoro ha avuto il pregio di motivare ciascuno giovane alla partecipazione attiva al dialogo educativo, sollecitando le eccellenze nell’ambito del gruppo classe. La connessione tra Scuola e Ambiente di lavoro ha permesso ai giovani di sentirsi attori calati in situazioni reali, in funzione della consapevolezza delle vocazioni verso le scelte del progetto di vita personale per il proprio futuro.
Le finalità del progetto si dispiegano nella formazione di figure professionali, che siano in grado di concorrere alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio culturale locale, facendo leva sulla percezione dei beni artistici come “oggetti di sapere del territorio” esaltandole la funzione civile e storica, puntando alla maturazione- nei giovani – del senso di appartenenza, suscitandone l’orgogliosa dignità di arricchire con il loro prezioso contributo intellettivo e di energie la realtà dell’intera area, di cui la Città bruniana il fulcro catalizzante, per storia e condizione geo-infrastrutturale.