Fatti e non parole ,questo e’ quanto affermato dal Prof. Salvatore Alaia, ex Sindaco di Sperone, che in maniera lapidaria sta smantellando, con dovizia di particolari, quella che potrebbe rilevarsi (riforma costituzionale) come il vero bluff del terzo millennio, mettendo in discussione i contenuti di una riforma tesa a minare le fondamenta della nostra Repubblica. Ed e’ per questo che il Prof. Alaia nell’affrontare i contenuti del nuovo sistema elettorale previsto dall’ Italicum, evidenzia alcuni aspetti che devono far riflettere ,in quanto se da un lato tale sistema restituisce agli italiani il potere di esprimere preferenze tra i candidati, rimane il fatto che il capolista e’ scelto dal partito, e questo fatto si traduce in un limite alla sovranita’ popolare. Infatti, a ben guardare ,mediante un’accorta assegnazione dei capilista, ciascun partito potra’ favorire l’ elezione di determinati candidati indipendentemente dalla volonta’ espressa dagli elettori attraverso le preferenze, Inoltre l’espressione delle preferenze da parte degli elettori sara’ decisiva soprattutto per il partito che risultera’ vincitore alle elezioni: la maggior parte dei partiti medio-piccoli, invece, vedra’ eletti in Parlamento solo i capilista, rendendo quindi inutile la preferenza stessa. Ulteriore obiezione e’ legata al fatto che il ballottaggio tra i due partiti piu’ votati al primo turno senza prevedere il raggiungimento di una soglia minima di voti possa portare la Corte Costituzionale a dichiarare la legge incostituzionale. Infine l’ Italicum aumenta i poteri del Presidente del Consiglio dei Ministri, avvicinando la nostra forma di governo alla Repubblica Presidenziale, con tutti i rischi connessi alla concentrazione dei poteri nelle mani di uno stesso soggetto.