Il Consiglio Comunale lo scorso 17 marzo, prima delle elezioni di giugno, approvò due documenti importanti: lo Statuto e le Regole di Programmazione della Consulta delle Associazioni dei Comitati e dei Gruppi , documenti oggi disponibili nel sito www.avellarte.it. Il vice-sindaco Caruso, dopo aver ricevuto la delega alle politiche sociali sta studiando gli atti approvati ed ha annunciato una serie di incontri con i rappresentanti di tutte le Associazioni, Comitati Festa, Fondazioni ed organizzatori, nessuno escluso, per capire quali sono le criticità e per istituire ufficialmente la Consulta Comunale con l’obiettivo di renderla efficiente e pronta ad intervenire anche su tematiche sociali importanti come povertà,disabilità, ambiente e ovviamente cultura. Inoltre la neoeletta vorrebbe monitorare la delicata situazione degli eventi in modo costante, cioè, dopo aver creato l’organismo consultivo, che dovrà necessariamente far rispettare tutte le regole, cercherà di creare tavoli di coordinamento periodici degli eventi a cui dovranno prendere parte tutti gli addetti ai lavori: curatori, direttori artistici, Associazioni, Fondazione e tecnici comunali. Tutto questo per garantire la collaborazione tra tutti e trovare soluzioni immediate ogni qual volta si dovesse verificare un problema di qualsiasi natura. Il primo commento positivo a questa azione intrapresa dall’amministrazione Biancardi arriva da Michele Amato, ex membro della Fondazione ed organizzatore di eventi, che ha dichiarato:”Mio nonno diceva che l’ordine facilita il lavoro e questo organismo consultivo deve garantire ordine, trasparenza e sopratutto collaborazione tra tutti, comprese le parti politiche. Troppe sono le chiacchiere e le polemiche degli ultimi giorni, uniamoci e lavoriamo insieme per Avella. Basta un tavolo e tanta buona volontà per mettersi daccordo e continuare questo processo di crescita culturale, scendiamo dai piedistalli e lavoriamo, definendo dei ruoli precisi e degli obiettivi con coraggio e determinazione. E’ legittimo e democratico dissociarsi o non condividere delle scelte o modi di fare, è capitato tante volte anche a me, ma l’importante è non turbare o disturbare chi lavora. Chi turba solo potrebbe creare disordine senza risolvere i problemi. Ci vuole ordine e dialogo”