«Che fine ha fatto il Gal?». E’ la domanda che si pone, dopo la denuncia relativa all’Unione dei Comuni e della trasparenza degli atti, il rappresentante del Mir Giuseppe Rubinaccio. «Da aprile si parla di un nuovo soggetto, pomposamente annunciato alla presenza di sindaci e consiglieri regionali, che avrebbe dovuto ridisegnare anche la geografia del territorio. Il Gal del Vallo Lauro Baianese, resuscitato dalle ceneri dopo anni di inattività, doveva essere la vera e propria Araba Fenice sull’asse Vallo Lauro-Nolano-Baianese. Ma pare che l’iniziativa sia al palo. Del resto, non mancherà a nessun un ente che per anni è rimasto solo sulla carta. E poi nel Vallo e nel Baianese, magari gli amministratori non pensano necessario un ulteriore organismo che si occupi di agricoltura e sviluppo turistico». Qui Rubinaccio diventa sarcastico: «Del resto, nella nostra zona abbiamo solo una produzione castanicola che rischia un crollo del 95%, quella corilicola che dopo le pioggie degli ultimi tempi rischia di soccombere nuovamente, un turismo che registra il fallimento di tutte le iniziative produttive e commerciali. Poca cosa forse per i nostri amministratori. Che non inseguono modelli di altri organismi simili in Campania. L’ennesima dimostrazione del deserto e del disastro che si concretizzerà con qualche progetto da distribuire nel miglior modo, con il solito manuale Cencelli agli «eletti» indicati dalle amministrazioni locali. Al disastro non c’è limite….intanto il tempo scorre e le iniziative rischiano di essere tardive».