Grazie ad un accordo tra la Provincia dei Frati Minori Irpinia-Sannio e la Diocesi di Nola, gia siglato qualche mese fa, pare che sia scongiurata definitivamente la chiusura del Convento della SS.Annunziata di Avella e le attività religiose. Queste ultime continueranno grazie alla presenza di Don Giuseppe Parisi, gia parroco di tre parrocchie della città archeologica (San Pietro, San Giovanni e San Romano) e qualche altro sacerdote. Dunque, in aiuto dei pochi frati irpini, correrebbero i sacerdoti assicurando così alcune funzioni e la celebrazione domenicale al Convento. Anche la custodia delle storiche sedi del Gruppo Scout è salva perchè alcuni capi educatori avrebbero firmato una sorta di accordo per la loro cura e gestione. A chiudere sarà il piano superiore ,dove ci sono le celle dei frati, la cucina, altre sale studio e la biblioteca che conserva dei libri antichi.Molto probabilmente Avella dovrà salutare anche Enrico Bendinelli, un uomo che è stato accanto a Padre Federico con il Gruppo Scout, fino alla fine ed ha, per i mesi successivi, governato il Convento per conto dei frati dimostrando tanta fede e passione verso tutto e tutti. Naturalmente l’umore dei “fedelissimi del Convento” non è alle stelle, perchè abituati da secoli alla presenza del frate francescano e sopratutto alla sua attività religiosa che non si limitava al Convento ma si diffondeva oltre le mura, tra la gente, i giovani e le famiglie. Ovviamente la risoluzione definitiva sembra essere solo rimandata, in attesa di importanti risvolti a livello provinciale, regionale e nazionale perchè l’obiettivo resta quello di assegnare la sede vacante ad un frate francescano, magari giovane, questo è quello che chiederà e vorrà il popolo del Convento. Intanto la comunità dei fedeli accoglierà i sacerdoti e l’attento parroco Don Giuseppe, ringraziandoli per la disponibilità e l’ulteriore sforzo che dovranno fare, per questo si dovrà dimostrare sempre unita e pronta a dare una mano e condividere tutti i momenti religiosi, aldilà del quartiere, del Santo e dell’appartenenza, sotto il nome di un unica fede e un unico Dio.
(Michele Amato)