Ricca e efficace, lineare e brillante per i toni discorsivi, la conversazione di cui sono stati protagonisti Costante Bellettini e Stefano Sgambati, ospiti del Circolo socio-culturale “L’Incontro”. Un proficuo rendez-vous aperto a 360° di raggiera tematica, coordinato da Gianni Amodeo e reso stimolante dagli incisivi interventi dell’attento uditorio, con punto focale il loro cammino di esperienze di impegno metodico, studio, sacrificio e lavoro; cammino che sono venuti realizzando, per approdare a Londra quali docenti ordinari all’University College e alla City University, rendendosi testimonial della realtà sociale dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio. Sono speciali testimonial del territorio, con cui conservano legami di forte comunanza identitaria e di valenza famigliare, ma sono anche e soprattutto giovani migranti della generazione 2.0, cittadini della società mondializzata e senza frontiere, incentrata sul melting pot.
La stessa Londra, autentica ed affascinante metropoli interetnica e interculturale, dove il futuro è già presente, con i suoi circa 9 milioni di abitanti, della mondializzazione fornisce una eloquente testimonianza. Né è un caso che proprio nella capitale britannica, la cui crescita è costante ed effusiva per la capacità d’attrarre d’investimenti di economia produttiva e per l’attitudine ad offrire ampi ventagli di opportunità, come nell’intero Regno Unito non si avvertono né vedono affatto le prospettate negatività della Brexit, sancita dai cittadini inglesi con il voto referendario del 23 giugno e raccontata troppo spesso con strumentale e voluta enfasi demonizzante per opera di alcuni settori dell’informazione, portatori di specifici interessi geo-politici ed economico-finanziari sull’asse franco-tedesco, con addentellati della solita risonanza indotta nel circuito mediatico “all’italiana”. Il rapporto tra il voto sulla Brexit e lo stato di salute dell’Unione europea è stato l’elemento d’introduzione al rendez-vous. Un fattore di analisi, su cui si soffermavano sia Bellettini che Sgambati, per sottolineare le ragioni della Brexit; ragioni, che riflettono le deficienze di coesione politica nel progetto dell’Unione europea. La Brexit, in realà, è ben più di un segnale di malessere e di incertezza- era evidenziato- rispetto al vuoto di vari ambiti nell’assetto comunitario, tra cui quello correlato al sistema fiscale che resta particolaristico e frammentato. E gli esiti dei prossimi appuntamenti elettorali in Germania e Francia permetteranno di comprendere se e quale sarà la prospettiva dell’Unione europea nell’interpretare un ruolo specifico nelle dinamiche del Terzo Millennio, tenendo presente che nel 2017 ricorre il sessantesimo anniversario della sottoscrizione dei Trattati di Roma, la matrice fondante del progetto comunitario europeo, ancorato ai capisaldi istituzionali della democrazia liberale e della rappresentatività repubblicana.
Dalla Brexit alle recenti elezioni negli States il passo era breve. Un punto di riflessione focalizzato da Sgambati, per rappresentare i nuovi scenari geo-politici internazionali, in cui esercitano un ruolo fondamentale le grandi economie asiatiche- Cina e India, in particolare- con un generale e articolato ri-posizionamento di tutti grandi sistemi politici nel quadro internazionale. E la Brexit come l’elezione di Trump alla “Casa bianca” vanno “lette” in questa visuale.
DA AVELLINO … A LONDRA
Due i dati di comune formazione rivissuti sul filo della memoria da Costante Bellettini e Stefano Sgambati, con i flash back sull’aver frequentato insieme la cosiddetta “primina” nella “Giovanni XXIII” di via Scafuri, a Baiano, e il Liceo scientifico “Pasquale Stanislao Mancini”, ad Avellino, proseguendo percorsi distinti per i corsi di laurea. E così Bellettini, che, insieme con il background per la lingua latina, vanta il “Mancini d’Oro”, il titolo onorifico che il Liceo di via De Conciliis conferisce dopo test selettivi e rigorose prove agli studenti particolarmente versati nel sapere matematico e nelle sue applicazioni- frequentando la specifica sezione sperimentale, con lezioni tenute da docenti universitari- approda proprio alla Facoltà di Matematica alla “Normale di Pisa, e Sgambati versato per le tematiche umanistiche e sociali, con interessi spiccati per cultura economica approda alla Facoltà di Sociologia alla Federico II.
Con i percorsi universitari conclusi, all’insegna del “massimo” dei voti, si aprono gli orizzonti della ricerca scientifica nel campo della Matematica pura e della Matematica statistica, per Bellettini, e nel campo della Sociologia economica e delle Teorie sulla moneta, per Sgambati; orizzonti di ricerca arricchiti da testi, saggi e articoli in lingua inglese pubblicati su riviste internazionali specializzate. E contestualmente maturano le esperienze negli ambienti delle Università degli Stati Uniti d’America, d’Inghilterra e Australia; esperienze di formazione di alto profilo, in cui “merito e pragmatismo” si declinano al meglio, incontrando le aspirazioni dei giovani che “vogliano essere responsabili protagonisti delle loro scelte di vita, assecondando le loro vocazioni e attitudini, con dedizione e passione”, senza subire condizionamenti limitativi della dignità umana. Un punto, quello delle vocazioni e delle attitudini personali da seguire in tutti gli ambiti, che Bellettini marcava, dando risalto alla sua predilezione per la Matematica. E’ la predilezione, per la quale- spiegava- la Matematica e i suoi linguaggi fanno saldare il senso della libertà e il senso dell’armonia.
Sulle valenze della Sociologia economica puntava i riflettori di analisi, Sgambati. Sono valenze che disegnano ambiti disciplinari variabili e mutevoli, strettamente correlati alla società, alle sue trasformazioni, al rapporto tra uomo e ambiente. E le chiavi di scientificità che forniscono per la lettura, l’interpretazione e la comprensione del mondo sono un’importante bussola di orientamento.
IL SALUTO DI ALAIA, PRESIDENTE DELL’UNIONE INTERCOMUNALE .IL SIMBOLICO OMAGGIO
Altri temi posti sotto la cartina di tornasole erano connessi con le peculiarità del sistema scolastico-universitario anglosassone e il rapporto con il mondo del lavoro, le carenze di metodo del sistema scolastico e della ricerca scientifica, che penalizzano l’Italia nel rapportarsi all’economia-mondo e alla competitività internazionale, anche e soprattutto per i gravi limiti di idee e di progettualità delle classi politiche e dirigenti. Temi prospettati con argomentazioni mirate dagli interventi di Attilio Alfieri, Luigi Schettino, Sabato De Laurentiis e Pasquale Gaglione.
Di particolare rilievo era l’indirizzo di saluto rivolto ai due giovani e valenti studiosi dall’avvocato Marco Santo Alaia, sindaco di Sperone e presidente dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio. Un indirizzo di saluto e di riconoscimento per Bellettini e Sgambati che onorano il territorio. Due riferimenti e due modelli per i giovani che vivono nel contesto intercomunale.
Il sigillo al rendez-vous era dato dalla consegna di doni puramente simbolici del sodalizio di via Napolitano ai due prestigiosi ospiti; consegna … incrociata ed eseguita dalle madri. La professoressa Anna Gesuele, madre di Costante Bellettini, “omaggiava” Stefano, e Lina Bucciero, funzionaria delle Poste centrali di Nola,” omaggiava” Costante. Un sigillo di familiarità, che ha connotato nella migliore maniera possibile l’iniziativa, all’insegna delle piccole, ma buone e sane cose che danno senso alla semplicità del vivere.