Dopo il successo di “Carte da Legare”, Il Demiurgo ritorna a fare teatro a Napoli il 28 e 29 Gennaio. Lo fa con un’opera nuova che vede l’esordio come autore e regista di Daniele Acerra, collaboratore storico della realtà. Cambia ambientazione ma non cambia la volontà della compagnia di utilizzare questa forma d’arte per valorizzare i luoghi di cultura, per riscoprire i tesori che si perdono nei meandri del cuore di Napoli. Lo spettacolo, infatti, avrà luogo nella Basilica inferiore dei Santi Severino e Sossio, nei pressi di San Marcellino, nel complesso che ospitava l’archivio storico. Una opportunità unica per visitare un luogo riaperto da pochi mesi a questo tipo di manifestazioni.
“Il nostro obbiettivo è quello di raccontare le paure e le contrapposizioni della seconda guerra mondiale” – anticipa Acerra – “e di farlo con la voce di chi la guerra crede di averla già superata. Perché durante un conflitto tutto è ribaltato, quello che era incomprensibile fino a pochi mesi prima adesso non lo è più. Questo porta a compiere azioni che nessuno aveva mai immaginato di poter fare, le azioni lasciano segni che non vanno via con la fine delle armi, diventano fantasmi che le vittime si portano dietro. E se appaiono i fantasmi, allora tutti abbiamo paura di spegnere la luce.”
L’opera si sviluppa negli ultimi mesi del 1943, un anno spietato per la città di Napoli e per i suoi abitanti. I bombardamenti alleati e poi l’occupazione tedesca hanno lasciato un segno duro ma la rabbia e l’orgoglio sono esplosi durante le Quattro Giornate, uno degli esempi più forti di resistenza al Nazismo in Europa. Sei sfollati si sono ritrovati in un rifugio immenso, una chiesa abbandonata. Come mai sono solo in sei in un posto così grande? Lo scopriranno a loro spese e, come se non bastasse, l’arrivo di un ospite inatteso sarà la scintilla che darà il via ad un rito personale. Un esorcismo da compiere ognuno su se stesso, tentando di chiudere la pagina dolorosa che ha appena vissuto. E chi non vi riuscirà sarà inevitabilmente condannato alla follia.
Con esattezza storica, si prova a raccontare una realtà ormai lontana da Napoli ma che si ripete uguale dovunque le vite vengano frustate da un conflitto.
Oltre al regista e autore, a comporre il cast le attrici provenienti dall’Accademia del Teatro Bellini Daria D’Amore, Chiara di Bernardo e Giovanna Landolfi e i veterani del Demiurgo Ferdinando Nappi e Franco Nappi, fondatore della compagnia. Come aiuto regia la preziosa collaborazione di Francesca Borriero, attrice già nota nel panorama napoletano.
La Basilica Inferiore dei Santi Severino e Sossio è stata inaugurata come location di manifestazioni culturali da pochi mesi grazie al lavoro dell’Associazione Respiriamo Arte, partner di questo evento.
Una parte dell’incasso verrà utilizzato per sostenere il crowfounding che la stessa associazione sta mettendo in atto per il restauro della Chiesa di Santa Luciella ai Librai, un gioiellino di enorme importanza storica e culturale nel cuore di Napoli che contiene un formidabile esempio della storia del culto dei morti napoletano: un teschio con le orecchie.
Anche per questo motivo, sarà un’occasione da non perdere.