Di rilievo per le Giornate, l’appuntamento in programma nell’Aula Magna del Liceo “Enrico Medi”, a Cicciano, la cui comunità studentesca, formata dalle sei classi del quarto anno di corso, incontrerà il pensiero di Bruno alla luce delle relazioni di Andrei Rossius, Pasquale Sabbatino e Smaranda Bratu Elian. Un appuntamento che incrocia e si connette con il ciclo di studi bruniani, promosso dal Liceo, diretto dal professore Pasquale Amato e che si concluderà il quattro aprile, con la relazione del teologo Vogel sulla portata della Riforma protestante a 500 anni dalla pubblicazione delle tesi di Martin Lutero. Un interessante ciclo, che ha preso avvio lunedì nel Centro Nadur con la Lectio magistralis di Giulio Giorello e la conversazione di Michele Mezza.
Nel tratteggiare le valenze del pensiero bruniano, Giorello, prestigioso epistemologo, a cui si deve una cospicua produzione saggistica sui rapporti tra scienza, matematica e filosofia e sulle correlazioni tra politica, etica e pace, ha posto l’accento sullo spirito di libertà del Nolano, la cui lezione resta particolarmente pregnante valida per contrastare i piatti conformismi dei nostri giorni. Un punto di vista focalizzato da Michele Mezza, in particolare, sulla “manipolabilità” e sull’alterazione che si può imprimere nell’informazione, attraverso le tecnologie elettroniche, stravolgendo la dimensione reale e autentica dei fatti. Come per dire che la rete, il web e gli algoritmi richiedono una capacità di discernimento e di spirito critico, che si costruisce con lo studio metodico e costante. E poi Mezza lanciava all’uditorio la provocante richiesta sulla modalità che Giordano Bruno oggi adotterebbe per comunicare il proprio pensiero.
Il Nolano per antonomasia comunicherebbe con mezzo mondo tramite Tweet. E’ stata l’unanime e condivisa risposta corale. (Le foto- fornite dalla professoressa Franca Dello Russo che si ringrazia- si riferiscono all’Anteprima nel Centro Nadur).