Cari concittadini, si sta per consumare in questi giorni un’operazione politica voluta fortemente dall’amministrazione Biancardi che offende ed umilia la dignità di tutte le avellane. Ci si riferisce alla posizione assunta dalla maggioranza circa il recepimento, anche nel nostro comune, del principio di pari opportunità che avrebbe dovuto consentire l’inserimento in Giunta di un assessore donna. Con la legge 215 del 2012, infatti, si é finalmente previsto che non possono più esistere Giunte composte da rappresentanti di un solo genere. Il legislatore aveva stabilito che entro il 26 giugno scorso tutti gli statuti comunali dovevano adeguarsi a tale disposizione, attuata già di fatto da molteplici TAR. Nell’inerzia della maggioranza, noi dell’opposizione avevamo convocato un consiglio comunale proprio per spingere Biancardi e company ad adeguarsi a tale legge. Già in quell’occasione la risposta della maggioranza fu negativa e noi consiglieri di opposizione siamo stati costretti a presentare ricorso al Tar, per consentire anche alle avellane, al pari di tutte le altre donne del mondo, di poter vedere riconosciuti i propri diritti. Ebbene al fine di paralizzare il nostro ricorso al Tar, la cui discussione é prevista per il 26 settembre p.v., la maggioranza ha convocato d’urgenza un primo consiglio comunale per il 13 settembre ove si è proposta una modifica dello Statuto comunale in netto contrasto con lo spirito della legge. Biancardi e company, infatti, hanno interpretato la norma contenuta nella legge del 2012 come esplicativa di un principio che deve trovare applicazione solo dalla prossima consiliatura. Eppure il legislatore nazionale non dice questo. Sicché la maggioranza del Comune di Avella si é posta al di sopra del legislatore nazionale, diventando essa stessa produttrice di norme giuridiche ed interpretazioni delle stesse quasi alla stregua della Corte Costituzionale. Biancardi ed i suoi “adepti” hanno avuto, pertanto, l’ardire di stravolgere ed ignorare la legge e con le loro competenze (sono anche giudici costituzionali, giuristi e quant’altro!!) hanno dato alla stessa il significato che a loro faceva più comodo; tanto è vero che nell’ultimo consiglio comunale un assessore, illustre giureconsulto, si è pronunciato così: “l’interpretazione della legge è soggettiva”! A voi cittadini le dovute considerazioni! Orbene che l’intento di Biancardi sia quello di paralizzare il nostro ricorso al Tar é circostanza palesemente dimostrata dal fatto che, non essendo passata questa modifica dello statuto nei termini di cui si è detto per una mera questione di quorum, si é proceduto a convocare, con la solita prepotenza ed arroganza, altri due consigli comunali uno dietro l’altro: 18 settembre ore 16.00 e 19 settembre ore 17.00. Entrambi solo ed esclusivamente su questo tema e grazie a cui nell’ultimo consiglio del 19, in terza votazione e quindi con un numero di voti minore rispetto alle prime due convocazioni il sindaco farà approvare la modifica dello statuto con cui verrà recepito il principio stabilito dal legislatore di avere giunte con rappresentanti di entrambi sessi ma a partire dalla prossima consiliatura. Con questa modifica studiata ad hoc il sindaco ritiene di poter evitare la censura del Tar, senza essere costretto a scontentare alcuno dei suoi attuali assessori. E’ evidente a questo punto la figura “barbina” che il sindaco e tutti i suoi consiglieri di maggioranza stanno compiendo agli occhi del paese ed in particolare delle avellane. Il sindaco ed i suoi consiglieri stanno dimostrando un’inconcepibile forte resistenza culturale ad accettare la donna come protagonista nella vita pubblica! Tutto ciò unicamente per consentire a Biancardi il mantenimento di quegli equilibri che gli consentono di tener ben salda la sua poltrona! Assistiamo, pertanto, all’ennesima pagliacciata politica, a cui si é prestato finanche il presidente del consiglio comunale, che noi dell’opposizione non possiamo non denunciare. Oramai in questo paese ancora non si può parlare di dittatura, o monarchia, solo perché noi dell’opposizione abbiamo il coraggio di far sentire la nostra voce di genuino dissenso rispetto al modo di amministrare di Biancardi e dei suoi consiglieri, mentre all’interno della maggioranza si consumano solo faide e regolamenti di conti, tendenti unicamente ad alzare il proprio prezzo politico. Da ultimo ci rivolgiamo alle donne: noi siamo consapevoli che non includere le donne nelle istituzioni é un’assurda auto-limitazione della società, che si priva di nuova linfa, idee, energie e sentimenti. Non riusciamo a capire l’atteggiamento del Sindaco che potrebbe utilizzare la possibilità offerta dalla legge 215 del 2012 per prendere all’esterno del consiglio comunale una donna, con alto profilo professionale, capace di dare un importante contributo all’amministrazione e all’intero paese, visto che all’interno del consiglio comunale l’unica donna presente (Enza Luciano) sta all’opposizione e non intende entrare in Giunta. Continueremo, pertanto, a batterci per la salvaguardia dei diritti delle donne quali diritti fondamentali della persona. Quei diritti, invece, che il sindaco e la sua maggioranza, affogando nella più becera cultura maschilista, stanno violando solo per sete di potere. Ecco perché noi voteremo contro la proposta degli stessi di posticipare alle prossime elezioni l’introduzione del principio di parità di genere e chiediamo l’immediato ingresso di una donna in giunta; senza contare che siamo sempre più intenzionati a portare avanti, a tal fine, anche la nostra battaglia legale pendente presso il Tar di Salerno.
I Consiglieri Comunali
VINCENZA LUCIANO, PELLEGRINO PALMIERI, GIUSEPPE MAIETTA, STEFANO GENTILE.