Se il Napoli ha steso il Chievo 3-1 non è stata questione di cazzimma ma di superiorità tecnica. Come a Madrid, insomma, anche a Verona ha semplicemente vinto il migliore, e nel campionato italiano, si sa, poche squadre sono superiori a quella di Sarri. Confortato dall’appoggio della squadra e del popolo napoletano, nonché dalla distanza di Aurelio De Laurentiis a Los Angeles, il tecnico trova dunque la risposta che voleva, e non si dica che era facile. A parte che il Chievo stava in un ottimo momento, le vittorie dell’Atalanta sabato e dell’Inter un paio di ore prima obbligavano gli azzurri a una reazione immediata: questa è arrivata e alla fine di una settimana complicatissima tanto bastava. La prestazione si è articolata in tre fasi ben distinte: fin troppo compassata nella prima mezz’ora; feroce e chirurgica nella mezz’ora a cavallo dell’intervallo, quando ha segnato i tre gol; stanca e distratta nell’ultima mezz’ora, quando però il risultato era ormai acquisito. E’ arrivata così, e non succedeva dal 2010, la 14ma partita utile in campionato (con 10 vittorie), che introduce al meglio i prossimi impegni con la Juventus in Coppa Italia e la Roma in campionato. Per quelle sfide servirà fare di più come gioco, perché lì non è così chiaro quale squadra sia migliore dell’altra. Ma per oggi sapere che il Bernabeu non ha fatto altri danni è una gioia sufficiente.