AVELLA. Questa maledetta vita,Olschki di Raffaele Urraro il romanzo autobiografico di Giacomo Leopardi alla festa dei libri di Avella

AVELLA. Questa maledetta vita,Olschki  di Raffaele Urraro il romanzo autobiografico di Giacomo Leopardi alla festa dei libri di Avella

AVELLA. Questa maledetta vita,Olschki  di Raffaele Urraro il romanzo autobiografico di Giacomo Leopardi alla festa dei libri di AvellaGiacomo Leopardi ci ha lasciato molti appunti, note e abbozzi di opere di cui si sarebbe dovuto servire per la stesura del racconto delle sue vicende biografiche. Raffaele Urraro tenta di realizzare quel “romanzo autobiografico” che il poeta recanatese non scrisse mai, per ricostruire le sue “vicende interiori” e anche i mali i malanni e le malattie che costellarono la sua vita e ne condizionarono l’attività letteraria e intellettuale.

AVELLA. Questa maledetta vita,Olschki  di Raffaele Urraro il romanzo autobiografico di Giacomo Leopardi alla festa dei libri di AvellaIl giornalista Raffaele Urraro, con questo saggio-romanzo dedicato alla vita di Giacomo Leopardi, ha assunto una funzione morale nei confronti del genio poetico di Recanati, che avrebbe, nella sua travagliata esistenza, avuto il desiderio di scrivere una autobiografia. Utilizzando appunti, note e abbozzi di opere di Leopardi, Urraro ricostruisce le vicende interiori, i sentimenti, le idee, i mali e le malattie che costellarono la vita del grande poeta e che ne condizionarono l’attività letteraria e intellettuale. La fonte principale di questo romanzo biografico è l’Epistolario, anche se l’autore ha effettuato delle incursioni su altre opere leopardiane. Per quanto riguarda la fenomenologia delle sofferenze fisiche e psichiche del Nostro, Raffaele Urraro si è fatto guidare dai medici e dagli studiosi che hanno dedicato all’argomento interessanti studi scientifici. Urraro, ha anche utilizzato una “licenza poetica’’, ricostruendo alcune vicende biografiche leopardiane, che non attingono alla realtà, ma che permettono di comprendere meglio la complessa personalità del poeta.  Certamente la forma epistolare–biografica, aveva sempre affascinato Leopardi, lettore appassionato de “I dolori del giovane Werther” di Goethe e di “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”. In realtà, da parte di Leopardi vi fu un tentativo, mai portato a termine di scrivere appunti in prima persona. Infatti nel 1819 stese alcuni appunti sotto il titolo “Vita abbozzata di Silvio Sarno’’, divenuto poi “Appunti e ricordi per servire al romanzo autobiografico’’. In realtà non scrisse nessuna vita. Tuttavia questo desiderio si affacciava nel suo animo e nel 1825 progettò una “Storia di un’anima  scritta da Giulio Rivalta pubblicata dal conte Giacomo Leopardi’’. Nello “Zibaldone”, Giacomo Leopardi ha lasciato molte annotazioni, indicandole come “Memorie della mia vita”, che si aggiungono al “Diario del primo amore”, quando Leopardi si innamorò di Geltrude Cassi Lazzari, che appartiene alla memorialistica del poeta. Il secondo aspetto riguarda la malattia di Leopardi. Il Nostro ha spesso descritto le sue malattie e i suoi problemi. Ma questi dati personali, possono costituire materia di  studio, di analisi, di riflessione, per noi ricercatori moderni?  Risponde per tutti il professor Castiglioni, che afferma che: “la narrazione delle sue malattie non è mai  accompagnata da frasi eccessive ne da descrizioni delle sue sofferenze’’. Ciò lascia intendere che l’atteggiamento del poeta è onesto e quindi le sue malattie possono essere prese come documentazione. Ed è questa la scelta di Raffaele Urraro in questo romanzo da leggere. ( recensione di Paolo Montanari)

Biografia: Raffaele Urraro è nato a San Giuseppe Vesuviano dove tuttora vive e opera. Dopo aver insegnato italiano e latino nei Licei, ora si dedica esclusivamente al lavoro letterario. Giornalista pubblicista, collabora come redattore alla rivista di letteratura e arte «Secondo Tempo» diretta da Alessandro Carandente, ma suoi interventi critici, con saggi e recensioni, sono presenti anche su molte altre riviste. Ha pubblicato numerose raccolte di poesie, saggi di poetologia e di critica letteraria, ha condotto varie ricerche nel campo della cultura popolare vesuviana e, relativamente alla letteratura latina, insieme a Giuseppe Casillo ha prodotto varie collane di classici e una storia della letteratura. Presso l’editore Olschki ha pubblicato, nel 2008, Giacomo Leopardi: le donne, gli amori.