Nella più recente raccolta di Claudia Iandolo, Sororità (LietoColle, 2014), i quattro elementi originari, di nuovo presenti, si declinano nel legame con una persona scomparsa, alla quale il volumetto è dedicato: l’acqua la terra il fuoco del tuo splendore // l’urto dell’aria e forse lo stupore / / e giugno che riprende a respirare. La fugacità delle cose si lega così alla perdita d’una sorella di respiro / e libero arbitrio.
Nonostante il movente tragico, le poesie come sempre distillate sul biancore della pagina, non si piegano all’ombra di cui e da cui parlano. Scrive Giampiero Neri in apertura: Ma queste poesie non hanno niente di luttuoso e sono invece vibranti di una vivida luce e forza. Hanno una particolare intensità, che si trasmette al lettore ad apertura di pagina e che è il segno della poesia.
Claudia Iandolo, nata a Milano per caso, laureata in lettere classiche, insegna italiano e latino nei licei. Ha pubblicato per il teatro Rossa luna di Novembre e altri ( Grafic Way, Avellino 1995), per la poesia Aegre (Elio Sellino Editore, Avellino 2004), Alia (Tracce, Pescara 2012), silloge finalista al premio Città di Penne, Sororità (LietoColle, 2014) premio Scriveredonna 2013 per l’inedito. Inoltre ha pubblicato i romanzi Il paese bianco di Isidora vecchia (Mephite, Avellino 2005), Qualcuno Distratto (Palomar, Bari 2007). È autrice del testo Marinai di terraferma, musica di Gianvincenzo Cresta (Stradivarius , Milano 2007). È apparsa sulle riviste L’Indice, L’Area di Broca, Zeta, Interpretare, Gradiva; Poliscritture, America Oggi, Nazione Indiana e con un saggio su Beckett nel collettaneo Il silenzio del diritto (SEI edizioni) È presente in varie antologie tra cui Ti bacio in bocca- antologia di poesia erotica al femminile (Edizioni LietoColle), e Poeti per l’Abruzzo (Tracce edizioni). Ha ideato e cura la direzione artistica del festival di letteratura per l’infanzia Astolfo sulla luna.