L’onorevole Giuseppe De Mita ha partecipato all’incontro “Giovani e Politica, quale futuro per la nostra generazione?” promosso dall’Associazione CambiaMenti presso l’auditorium dell’ex Carcere Borbonico di Avellino. “Dalla discussione – ha dichiarato l’onorevole De Mita – emergono aspetti positivi soprattutto dal punto di vista metodologico. Ho visto tanti ragazzi che hanno voluto prendere la parola nel tentativo di recuperare una condizione di soggettività, in una maniera non strumentale. In questa provincia tutte le discussioni sono funzionali a sostenere qualcuno o qualcosa. Qui, al contrario, si è aperta una riflessione fuori da una logica di strumentalità, ponendo alcune questioni sulle quali dovremmo riflettere, anche in merito all’organizzazione dei partiti. Oggi ci ponete un problema, anche in riferimento allo spirito che ci ha animato nel 2008. Avendo accettato la logica dello scontro, anche noi, piuttosto che far crescere la qualità politica, abbiamo fatto, invece, crescere le ambizioni personali, smarrendo le ragioni di quella stagione”. “Oggi – ha continuato De Mita – dovremmo uscire dalla posizione conflittuale tra le giovani generazioni e quelle precedenti. L’errore della politica nei decenni scorsi è stato quello di rincorrere la tutela di tutto e tutti, senza fare gerarchia. Ma in questo c’è stato anche un aspetto positivo: quella è stata la straordinaria occasione di riconoscere i diritti che rispondevano alle esigenze delle nuove generazioni. Oggi questa stagione dei diritti rischia di essere effimera se non sarà accompagnata ad una nuova stagione dei doveri. Oggi non possiamo immaginare che i diritti conquistati vengano compressi, ma è necessario che siano tutelati esclusivamente nella dimensione effettiva del bisogno. E questo esige un ricongiungimento generazionale”. “E’ in questo aspetto – ha dichiarato ancora l’onorevole De Mita – che il cattolicesimo democratico continua ad avere un’assoluta validità, perché fa riferimento alla libertà della persona, ma saldandola alla responsabilità. Oggi siamo attestati sulla difesa del vecchio e la novità è il lamento. Basta pensare a quello che sta accadendo in Irpinia sul servizio idrico. Il disegno di legge regionale di riorganizzazione non tiene e questo è un dato. Il Pd in Irpinia organizza la protesta, ma è lo stesso Pd che ha gestito l’Ato per dieci anni e che non ha fatto l’affidamento del servizio. Se l’avessero fatto oggi il disegno di legge ci sarebbe persino indifferente”. “Il punto di ripresa – ha detto ancora il deputato – è nel recupero di una soggettività dentro una nuova dimensione di responsabilità, agganciandoci ad una lettura della comunità in una logica che non è proprietaria e riconoscendo, inoltre, una nuova funzione alla pubblica amministrazione che non è chiamata più a gestire la res, ma organizza ed eroga servizi. Ad Avellino, invece, si ipotizza un Piano Strategico di una banalità scolastica senza capire che i nodi reali sono due: uno relativo ai flussi di connessione che attraversano quest’area, l’Ufita da un lato e Salerno dall’altro, e il secondo è relativo a come si organizzano i servizi alle persone. A questo proposito sul Piano di zona, invece di organizzare servizi alle persone, si assiste ad una sgradevole rincorsa, nessuno escluso, per la gestione di un po’ di risorse”. “Ho la percezione – così ha concluso l’onorevole De Mita – che siamo alla vigilia di qualcosa che sta accadendo. Anche rispetto alla nostra esperienza di partito c’è l’esigenza di reincarnarla in qualcosa di più ampio. Prima della fine dell’anno celebreremo un’iniziativa nazionale che sarà l’avvio di questo nuovo percorso. Noi non dobbiamo fare primarie idiote, ma dobbiamo concorrere ad alimentare una luce”.