Sabato 20 maggio 2017, in occasione della Notte Europea dei Musei, Villa Pignatelli – Casa della Fotografia ospita Renato Fucci, che presenta finalmente dal vivo il suo debutto da solista Primidimaggio, da poco uscito. Primidimaggio è un avvincente concept album per piano solo, che il pianista e compositore irpino ha pubblicato alla fine di aprile, sulla scia del successo raccolto in rete dal suo video Stralunà, tratto proprio dal disco d’esordio. Il concerto di sabato 20 a Napoli, non a caso in una giornata importante dedicata ai musei, sarà la prima occasione per ascoltare dal vivo al pianoforte i nuovi brani dell’artista irpino, docente di musica a Napoli.
«L’uomo strano vaga per un giardino carico di profumi, un giardino verde, un verde selvatico, puro, senza confini o paletti, una natura libera ed estesa. Bambini e ragazzini vi giocano seguiti dallo sguardo delle madri sedute alle panchine e, con le madri, vigilano saggi anziani, dispensatori di consigli e beatamente carezzati dalla luce che avvolge quell’inconsapevole angolo di dolcezza. Un mondo dove regna la Signora Quiete: quel posto sembra un Eden d’altri tempi, il segno di una felicità antica. Ma la Vita incombe vorticosa come un mutevole girotondo e l’uomo strano, alla fine, se ne allontana, perché quel girotondo infonde malinconia e ancestrali pensieri lo pervadono». Sì apre così il lungo testo che ispira e accompagna Primidimaggio: un lavoro di pianoforte solo per il musicista irpino, che dà voce, suono e musica a un’esperienza personale, immersa tra visioni, leggende e panorami del suo territorio, divenuta narrazione e composizione. Primidimaggio infatti è un concept strumentale, nel quale i nove brani sono nove episodi di una storia affidata al pianoforte, che vede come protagonista un “uomo strano” che si allontana dai suoi luoghi per intraprendere un cammino di scoperta e rigenerazione.
Diplomato in Organo, Composizione e direzione corale e Direzione di banda al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli, Renato Fucci esprime il proprio sentire musicale in diverse direzioni: da una parte la dimensione corale, dall’altra quella espressiva più personale di compositore e pianista. Anticipato dal fortunato videoclip di Stralunà, il suo album d’esordio Primidimaggio è composto da nove brani per pianoforte, tra minimalismo contemporaneo e piena melodia mediterranea, ispirati a un nuovo lirismo romantico in grado di comunicare con le generazioni contemporanee e future. La Campania e in particolar modo l’Irpinia, la terra dove Fucci è nato e vive, sono sempre presenti nel suo percorso artistico: lo dimostra questo accattivante debutto, che prova a trasfigurare in musica un momento di intimità e congiunzione con uno scorcio di Irpinia.
Primidimaggio nasce da un’esperienza fisica, emotiva e spirituale in Irpinia – in particolare alle Sorgenti del fiume Calore – e il video di Stralunà, uno dei pezzi più rappresentativi dell’opera, sprigiona proprio quel clima di scoperta e introspezione. Rivela Fucci: “Il paesaggio descritto e raccontato nell’opera è rappresentato in un viaggio che dura un giorno, dall’alba al tramonto. Esso viene affrontano nel cuore dell’alta Irpinia lá dove nasce il Fiume, quello che nutre la nostra millenaria cultura di gente legata alla “terra”: il Calore. Il viaggio è in realtà un percorso introspettivo che mi ha portato a scavare dentro me, a guardarmi attraverso l’occhio sapiente degli elementi della natura. Il dialogo con l’acqua rappresenta un momento fondamentale per ritrovare la dimensione della felicità. Mi piace definirla “I pensieri felici”…”.
Registrato agli studi Splash di Napoli con Massimo Aluzzi (Ron, Tullio De Piscopo, Giorgia, Angelo Branduardi etc.), con editing di Giorgio Savarese e mastering di Bob Fix, Primidimaggio contiene un libretto con il “Viaggio dell’uomo strano”, un racconto in nove capitoli – corrispondenti ai nove brani dell’opera – scritto da Pasquale Guerra e impreziosito da piccoli simboli grafici realizzati dallo stesso Fucci. Una sorta di “legenda” per orientarsi nel viaggio fisico e spirituale del pianoforte, che propone un linguaggio universale, nel quale tutti possano riconoscersi. Un piano che proviene dal classico, che si immerge nella contemporaneità, che esprime melodia, immagini, naturalezza e poesia.