Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Segretario Generale
Al Sindaco
E, p.c.
A tutti i Consiglieri Comunali
Quale Consigliere Capogruppo di Avella Viva, premesso di aver ricevuto in data 27 settembre 2013 la notificazione dell’avviso di convocazione comunale in sessione straordinaria d’urgenza, di prima convocazione per il giorno 30 settembre e per le ore 16.00; Che tale avviso è stato preceduto da una telefonata da parte del Sindaco per concordare l’orario di svolgimento del medesimo; Che da accordi presi con il Sindaco il Consiglio si sarebbe dovuto svolgere alle ore 19.00; Che la telefonata del Sindaco per la fissazione dell’orario era dovuta al fatto che il Prefetto di Avellino con nota Prot. N. 18262/13-1/Area II, a seguito di esposto dei consiglieri comunali di opposizione, chiariva che l’articolo 38 comma 7 della legge 148/2011 statuisce che “le sedute del consiglio nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti si tengono preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti”; Che sul social network Facebook il Sindaco pubblicava un post in cui diffondeva la notizia di tale consiglio convocato, tuttavia, per le ore 17.00; Che nonostante gli accordi presi con la sottoscritta comunque il Consiglio veniva fissato per un altro orario; Considerato che la sottoscritta si attivava immediatamente, inviando una mail il giorno 27 settembre 2013, (cfr. allegato) al Segretario Generale con cui si chiedeva copia della documentazione relativa all’ordine del giorno; Che nonostante tale richiesta nulla perveniva all’istante di guisa che si è proceduto all’invio di un’ulteriore mail in data 30 settembre 2013 (cfr. allegato); Che in attesa dell’invio di tale documentazione, mancando poche ore all’inizio della seduta consiliare, l’esponente si attivava in mattinata contattando telefonicamente il Segretario Generale al fine di ottenere copia di tale documentazione; Che nonostante due richieste tramite posta certificata ed una telefonata è prevenuto un fax alle ore 12.45 contenente due sole pagine; Che l’art. 7 del regolamento comunale prevede che “gli atti scritti all’ordine del giorno devono essere depositati presso la Segreteria Comunale almeno 24 ore prima della seduta”; Che questo è l’ennesimo Consiglio Comunale a cui non viene garantito il diritto di informazione ai consiglieri di minoranza; Considerato, ulteriormente che l’ordine del giorno è formato dalla dicitura “Unione dei Comuni Antico Clanis – Provvedimenti”; Che questa dicitura non dice nulla circa le attività da svolgere e per cui è stato convocato urgentemente questo consiglio comunale; Che dal colloquio telefonico avuto con il Sindaco ed il Segretario Generale la sottoscritta ha appreso che questo consiglio comunale sarebbe stato convocato per deliberare l’uscita del nostro Comune dall’Antico Clanis” per procedere alla costituzione dell’Unione dei Comuni del mandamento; Che a tal fine il 30 settembre e l’ultimo giorno utile per avviare tale procedura; Che, pertanto, ancora una volta si è aspettato l’ultimo momento utile per deliberare qualcosa che poteva essere deliberato in precedenza, in particolar modo usufruendo di una delle tre date in cui si sono svolti gli ultimi tre consigli comunali, tutti e tre a settembre; Che ciò evidenzia un modo di amministrare per urgenza e per emergenza, senza organizzazione e pianificazione; Considerato ancora che al fine di una costituzione ottimale di una unione dei comuni, improntata sui principi di economicità ed efficacia è necessario inizialmente analizzare i servizi da associare oltre che le modalità organizzative e gli effetti finanziari, oltre quelli gestionali, scaturenti; Che pertanto si propone la fuoriuscita da un ‘Unione dei Comuni per entrare poi successivamente a far parte di un’altra Unione che è in fase di costituzione e di cui ancora non si sa nulla, Tutto ciò premesso e considerato, La sottoscritta nel contestare il modus procedendi per la convocazione di tale consiglio comunale sia sul piano politico che tecnico, poiché viola i diritti dei consiglieri di minoranza, il cui voto oggi risulta necessario per recedere dall’Antico Clanis dovendo procedere con le modalità di voto di cui all’art. 6 TUEL, quelle cioè per le modifiche statutarie: Solo per un senso di responsabilità politica nei confronti dei cittadini del mandamento e quindi del mio territorio, per cui questa costituenda Unione può essere una grande occasione di innovazione e crescita, esprimo voto favorevole; Invito il Sindaco, tuttavia, ed i consiglieri tutti a rendersi promotori della costituzione di un gruppo di lavoro congiunto formato da tutti gli attori coinvolti: amministratori dei singoli Enti, Segretari Comunali, responsabili di servizio. Il lavoro finale di tale gruppo deve consistere in un documento avente ad oggetto lo studio di fattibilità tecnico/organizzativa, oltre che economica, politica e giuridica dell’Unione da sottoporre all’approvazione dei singoli Comuni Coinvolti. Da ultimo, ma non come cosa meno importante, nella fase di redazione dello Statuto della nuova Unione si chiede, anche in veste di Presidente della Commissione pari opportunità di quest’Ente, l’attuazione della legge 215 del 2012 in tema di parità di genere.
Avella, 30.9.2013, Il Consigliere Capogruppo di Avella Viva, Avv. Vincenza Luciano