Quarto incontro del 2017 con gli autori organizzato dal Gruppo Archeologico Avellano in collaborazione con l’Associazione Mela, Ass. Piccola Cometa e Comune di Avella, a moderare il Prof. Pietro Luciano. Proveniente dalla Valle del Sabato l’ingegnere scrittore poliedrico Raffaele Della Fera è stato presentato dai relatori Riccardo D’avanzo e il Prof. Nicola Montanile. Ben diciotto i racconti raccolti nell’opera, il principale personaggio è Michele che vive le contraddizioni della vita e scopre che la sua dignità e quella degli altri è minacciata dalla corsa di ogni giorno e dal potere generalizzato dell’uomo. Il Prof. Montanile, ex direttore della biblioteca avellana, ha prima spiegato la storia di Calabritto, paese d’origine dell’ autore, sottolineando l’importanza delle leggende che caratterizzano quel territorio. Il protagonista del libro è uno che vive proprio in quei luoghi, fuori tempo, e non ritrova, a seguito di vari eventi poco felici, le stradine,le abitudini del paese, la vita precedente. A seguire l’intervento dell’autore: “Mi piace essere il testimone delle mie cose, se non ci fossero delle regole ci sarebbe un’ anarchia totale, oggi si sono persi dei valori, non si riesce a cogliere il senso e la bellezza della libertà. Ognuno di noi si è preso l’onere di distruggere il mondo un po’ alla volta, dai miei racconti però emerge anche la speranza. Il futuro è adesso”.Durante la fase conclusiva della presentazione, l’autore, rispondendo alle domande dei presenti, spiega il significato del titolo “Quando torna il silenzio”. Il silenzio inteso come quel momento che permetterà all’essere umano di riflettere sulla propria vita, di analizzare e correggere eventualmente quanto sbagliato ma anche un silenzio che si diffonde dopo un tragico epilogo che permette all’uomo di ricostruire e ripartire.
(Michele Amato)