Saranno spiegate le ragioni del no a questo atto che il Governo sta predisponendo, mascherando con la disperazione di circa 1.000.000 di extracomunitari, le proprie incapacità politiche, nello squallido tentativo di garantirsi un serbatoio di voti alle prossime elezioni politiche.
Noi, è la dichiarazione di Maria Paola de Stefano, Marco Dragone e Paolo Piciocchi, responsabili provinciali del partito di Giorgia Meloni, siamo contro la falsa cultura dell’accoglienza; non si può permettere ai cittadini extracomunitari di ottenere la cittadinanza italiana per il solo fatto di essere nati nel territorio della Repubblica Italiana da genitori in possesso di permesso di soggiorno UE o per il solo fatto di aver ottenuto un titolo di studio in Italia. Lo Ius Soli temperato, nel primo caso, o lo Ius Soli culturae, nel secondo, determineranno una ulteriore divaricazione sociale tra i cittadini italiani e i cittadini extracomunitari, in un momento storico così delicato dove tutti i paesi della comunità europea hanno voltato le spalle all’Italia.
La cultura dell’accoglienza deve essere finalizzata alla integrazione razionalizzando il fenomeno dell’immigrazione clandestina in base alle effettive capacità di accoglienza del paese ospitante, nel rispetto delle leggi e della cultura dello stesso paese.
I veri razzisti sono solamente coloro i quali speculano sulle miserie umane, mascherando di falso buonismo e spirito di accoglienza le proprie incompetenze gestionali determinate solamente dalla necessità di accaparrarsi voti e gestire il business dei centri accoglienza che, oggi, rappresenta l’incontro tra coloro i quali gestiscono gli stessi centri, in cambio di copiosi fiumi di denaro pubblico, e la parte più insipiente della politica italiana.
Pertanto, invitiamo tutti i cittadini che si sentono mossi da un vero spirito di accoglienza ed integrazione a partecipare alla nostra manifestazione, sottoscrivendo la raccolta di firme atta ad impedire questo ennesimo atto di imperio di un Governo, illegittimo, scaduto, “dimissionato” più volte dagli italiani.