Se 109 comuni attingono ad un’unica sorgente, attraverso condutture fatiscenti, senza controlli politici sulle attività industriali che impattano sul territorio, allora la crisi idrica è solo un’ovvia conseguenza. Come cittadini attivi esterni alle istituzioni ci chiediamo cosa davvero si stia facendo per pianificare una soluzione decente al problema dopo ben 3 anni di tribolazioni.
Assenza di programmazione degli interventi e gestione pesantemente politicizzata di Alto Calore s.p.a. sono le principali cause del problema, non certo le contingenze meteorologiche o naturali. L’emergenza per definizione è imprevista ed occasionale: qui siamo in presenza di una piaga perenne; ed allora perchè si continua ad improvvisare un tamponamento emergenziale, peraltro insufficiente e mal comunicato?
Le interruzioni continue, inoltre, non devono assolutamente compromettere la salubrità e la potabilità dell’acqua che arriva nelle case: eppure in numerose occasioni abbiamo riscontrato acque di pessima qualità, con colorazione opaca e variegata, con caratteristiche organolettiche tutt’altro che insapori e inodori. Da alcune analisi privatamente commissionate, mirate alla ricerca di composti organici clorurati, è emersa inoltre la presenza di antiossidanti non normati dal D.L. 31/2001 e tuttavia dannosi per l’uomo ove presenti in concentrazioni elevate.
Chiediamo pertanto al Sindaco di Montoro che venga fatta pubblica chiarezza sui punti sopracitati, in particolare chiediamo:
– di vigilare sulla effettiva salubrità delle acque al rubinetto;
– di informare puntualmente la cittadinanza circa progetti e tempistiche riguardanti la riapertura dei pozzi nel montorese, rendendo pubblici ed accessibili a tutti i risultati delle analisi eseguite e le certificazioni sottoscritte dagli enti preposti dal D.L. 152/2006;
– di rendere pubblici i tavoli tecnici mediante streaming via internet