«L’atto unico è come una piroetta, un prototipo – scrive Vinicio Capossela – Una barchetta di carta che si mette in acqua e poi si capisce se affonda quando non c’è più tempo per salvarla o per riprovarci. E’ una disciplina che educa a non mettere da parte nulla. Come il potlach, la distruzione rituale dei beni. Come i castelli di sabbia, edificare qualcosa che verrà immediatamente cancellato dalla prima mareggiata. Non si fa a tempo di capire cosa è davvero successo, che ecco, è già finito. Si riconosce dalla coda, ed è un pesce che si immerge veloce. Per darci il giusto di rimettersi di nuovo, subito a pescare».
“Ludis” sarà uno spettacolo-concerto sul gioco, in un territorio, quello napoletano come quello vesuviano, che, a partire da Pulcinella ha sempre saputo prendersi gioco di tutto e ha saputo convertire in gioco il destino, i sogni, e anche i numeri. «Soltanto nel gioco ci affranchiamo dalla lotta per la sopravvivenza; inventando il gioco, l’uomo ha inventato l’arte. Una lezione che Napoli e il suo territorio conoscono benissimo e a cui si cercherà di rendere omaggio con questo spettacolo a soggetto».
I brani del repertorio di Capossela che verranno eseguiti, saranno proprio quelli che hanno come tema il gioco, la burla, la giostra: come “Marajà”, “Componidori” e “Pettarossa”.
Villa Favorita fu così denominata dal re Ferdinando IV di Borbone in omaggio alla sposa Maria Carolina d’Austria. Opera di Ferdinando Fuga, presenta un giardino di delizie ricco di essenze mediterranee con un vivace intreccio di viali alberati. Il parco sul mare, restaurato dall’Ente Ville Vesuviane, si conclude con l’approdo borbonico. Qui, si possono ammirare le “giostre” realizzate nell’800 da Ferdinando II, la piccola cappella e la casina Zezza, piccolo gioiello d’architettura con pareti decorate da mosaici realizzati con scaglie di vetro e porcellana messi in opera per volontà del re da maestranze locali, probabilmente formate presso il Real laboratorio di Pietre dure e la Real Fabbrica delle Porcellane di Capodimonte.