di Valentina Guerriero
Tagliato e bruciato sulle radici il tasso secolare alla fontana dell’Acqua Fredda, a 1300 metri di altezza, sulla strada che va al Piano di Lauro. La notizia non è completamente nuova ma non per questo merita di finire nel dimenticatoio. Il tasso aveva infatti almeno 300 anni ed era già presente in un documento del 1714, nel quale si ha appunto testimonianza della fontana Acqua Fredda con già il tasso. Prima che venissero incendiati, le foglie dei rami del tasso andavano a finire nell’interno della vasca.
Tra coloro che danno la denuncia c’è il gruppo Cervinara Trekking, nato l’anno scorso e che ha denunciato questo e un altro scempio che si sono avuti al Piano di Lauro.
L’ing. Michele Renna di Cervinara Trekking spiega che la vasca dell’Acqua Fredda è comunicante con un’altra che si trova a 150 metri più giù nel vallone e che anche a suo modo è protagonista di uno scempio: in prossimità della strada in cui c’è la croce e che va al vallone Acqua Fredda, ignoti volevano costruire una via per congiungere il Piano di Lauro con la vasca secondaria e per farlo sono state spostate delle pietre secolari sulle quali crescevano dei muschi anch’essi secolari. Adesso quella parte è priva di muschi e anche se ricresceranno, il tutto ci metterà molto tempo a ritornare come prima.
Tra le possibili soluzioni per prevenire e arginare eventi dolosi di questo tipo Michele Renna suggerisce la formazione di un gruppo di guardie forestali volontarie che possa esercitare una funzione di controllo e denunciare gli scempi non come liberi cittadini ma come guardie forestali. Il dottor Anelito, sempre nel video, suggerisce di operare a monte, di educare le persone, con programmi di prevenzione e sensibilizzazione, in modo da costruire una coscienza ambientale, a partire dalle scuole.
Le notizie storiche assumono molto rilievo in questa fase poiché sottolinano come le persone prima di noi fossero più attente. La montagna era una delle risorse principali e le risorse non andavano distrutte. Nel momento in cui la montagna ha smesso di essere una risorsa considerevole è cessato anche l’interesse nei confronti di essa. Il fatto che progressivamente la montagna stia andando distrutta con devastazioni di vario tipo, in fondo non tocca le corde di nessuno, poiché non vi sono guadagni in gioco.
Un altro obiettivo, cruciale, sarebbe quindi quello di svincolare la salvaguardia della montagna dalla politica e dagli interessi personali, in modo da preservare al massimo quanto c’è rimasto, senza condizionamenti.
Se alcune persone infatti si sono poste il problema che i percorsi del Partenio non saranno sufficientemente tramandati ai giovani, poiché i giovani oggi non s’interessano di montagna, la realtà è che questo problema sarà in tempi brevi del tutto inesistente, visto che fra cinquant’anni non esisterà più niente. Già l’ambiente è al momento fortemente compromesso, figuriamoci più avanti: chissà che non diventerà un vero e proprio deserto.