di Gianni Amodeo
Gioca, cresci, impara sono le espressioni-chiave che sintetizzano e danno il senso compiuto delle giornate che si trascorrono nel Campus estivo, promosso ed organizzato dalla Pro Loco; espressioni di invito e appello per uno slogan che rappresenta al meglio le valenze del progetto di animazione, incontro e aggregazione, di cui sono protagonisti attivi ragazzi e ragazze di età compresa tra i sei e i tredici anni di età, che dal quattro luglio si ritrovano -ogni mattina alle ore 8,00- in piazza Santo Stefano, per raggiungere con pullmini di servizio il Bosco d’Arciano e vivere l’intera giornata, sviluppando e seguendo il fitto e variegato programma di attività del Campus, che si protrarrà fino al 28 prossimo.
Un progetto, la cui attuazione fu affidata nel 2010 all’associazione di corso Garibaldi, presieduta da Felice D’Anna, per la collaudata e conclamata capacità organizzativa, che la rendono tra le più efficienti in ambito regionale, per l’attiva partecipazione ai bandi istituzionali e di presenza in partneriato con altri Enti per iniziative sociali, oltre che per le prestazioni del servizio civile che coinvolgono i giovani. Il progetto fu elaborato dall’amministrazione, guidata dal sindaco pro tempore Carlo Mascheri, che lo approvò, recependone la specifica proposta sul piano delle finalità e della metodologia illustrata dall’assessore alle politiche sociali e giovanili Emanuele Litto. Un percorso progettuale rinnovato e arricchito nelle proposte d’intrattenimento di anno in anno nel segno dell’ininterrotta continuità dall’amministrazione comunale sia con la gestione commissariale del vice-prefetto Salvatore Palma, sia con l’amministrazione ordinaria del sindaco Enrico Montanaro nel primo e nell’appena iniziato secondo ciclo. Un supporto, quello dell’amministrazione, che si combina con la condivisione delle famiglie che versano le quote economiche, per rendere funzionale e operativo il Campus, con il servizio-mensa e di colazione, ben curato nella qualità del menù secondo le normali tabelle dietetiche e fornito dal personale della cooperativa sociale Il ciclone.
Il cuore logistico del Campus pulsa nel complesso rurale di sosta ed accoglienza dell’ampio “Casone”, con il Parco–giochi costituito da scivoli, altalene, la caratteristica capanna tibetana e l’area pic-nic su una spaziosa balza a 400 metri dal livello del mare, nella verdeggiante cornice del bosco misto, in cui la robinia vulgaris, impropriamente detta acacia, civettuola e invasiva con le sue ampie e spesse foglie incrocia e avvolge in modo eccessivo castagni, querce e ontani, alterando i delicati equilibri l’ecosistema-boschivo. Ma questo è un “altro” discorso.
Di certo, il Campus è immerso in un’ambientazione, in cui ragazzi e ragazze vivono a stretto contatto con i ritmi della vita del bosco e del respiro degli alberi, per inoltrarsi di tanto in tanto, in escursioni lungo i sentieri montani, osservare il volo delle scarne e residue specie di avifauna, che prima dell’avvento incontrollato di erbicidi e pesticidi per l’agricoltura “veloce”, in folti e numerosi stormi di passeri, fringuelli e merli, ravvivavano il territorio. E’ il rapporto con la naturalità, per il quale “dimenticano” – almeno per alcune ore- di essere nativi 2.0 “vincolati” con applicazione costante su smartphone, tablet e via seguendo per le più intricate ve intriganti connessioni.
E la “dimenticanza” si innesca e dispiega in modo particolare nel turno mattutino, quando i mini–campeggianti sono impegnati a “fare” teatro, musica e a dedicarsi sia alla conoscenza degli elementi caratterizzanti il territorio, sia alla cultura dell’ambiente, mentre nel turno pomeridiano sono interamente calati nella varietà delle attività ludiche. Un mix ben concepito e assortito con efficace incisività nel catalizzare gli interessi dei ragazzi e delle ragazze, grazie all’apporto professionale di esperti e giovanili animatori, come il Maestro Vincenzo Tammaro dell’Accademia musicale “Il Pentagramma”, Franco Scotto della cooperativa Pro Teatro, Saverio Bellofatto, cultore ecologico ed ispiratore dell’associazione “Favole e merenda”, Orazio Colucci, geologo ed escursionista, e Pasquale Tarantino. l’Enciclopedia applicata dei giochi, specie di quelli dei tempi andati.
“E’ un’esperienza– dice il presidente della Pro Loco, Felice D’Anna– che ogni anno regala a tutti coloro che formano la macchina organizzativa del Campus sensazioni belle e nuove, che fa vivere la convinzione di realizzare “qualcosa di utile” a favore delle nuove generazioni, dando loro l’opportunità di sviluppare relazioni e occasioni di incontro negli scenari della natura che offre Arciano. All’impegno che la Pro Loco profonde nel progetto, corrisponde la realtà del riconoscimento e del consenso delle famiglie. E’ lo stimolo che incoraggia tutti noi, che con spirito di volontariato dedichiamo a questa come ad altre iniziative energie ed entusiasmo”.