di Lucio Ianniciello
Si lavora a Cascia, l’Avellino di Novellino inizia a conoscersi. Il primo tesserato ad offrirsi alla stampa è il centrocampista Francesco Di Tacchio, proveniente dal Pisa. Queste sono le sue prime parole: “Ho trovato un gruppo coeso, amalgamato. Stiamo lavorando ma il ritiro è ancora lungo”. Le impressioni del giocatore tranese su Novellino sono quelle di un tecnico perfezionista ed esigente, quest’ultimo aggettivo lo rende simile a sua detta a Gattuso che lo ha allenato a Pisa, per il “ringhio nazionale” usa anche il termine martello.
Il corteggiamento dell’Avellino per Di Tacchio non è limitato a questa estate, anche un anno fa e nel mercato di riparazione invernale dell’ultimo campionato si è fatta più di una prova: “Sono contento di aver firmato un contratto quadriennale, c’è stata la volontà della società. Ho letto a gennaio dell’interessamento verso di me ma a Pisa la situazione non era buona, poi è arrivata la nuova proprietà e ho deciso di rimanere”. Consapevole che Avellino è una grande piazza, il centrocampista pugliese non cade nel tranello di fissare l’obiettivo per la nuova stagione: “Non dobbiamo porci obiettivi, dobbiamo lavorare e poi tirare le somme”. Si profila una interessante coppia centrale con Moretti: “È vero ma ci sono tanti altri buoni centrocampisti”. Le sue caratteristiche: “Cercherò di fare il mio meglio, ho giocato sempre davanti alla difesa, le decisioni spettano al mister. Sono qui con grande ambizione, voglio riscattarmi dall’anno passato. Sono un giocatore di quantità che cerca di abbinare qualità. Il tiro dalla distanza è una mia arma”.
La prossima Serie B è difficile: “Bisogna giocare ogni partita come se fosse una finale. E’ un campionato duro, troveremo squadre come Parma, Venezia, Foggia e Palermo. Dobbiamo essere pronti”. Infine ammette di essere meno social, prerogativa di alcuni lupi e di aver sempre seguito giocatori come De Rossi e Gerrard.