In una interpellanza al sindaco Gianfranco Meo, il capogruppo all’opposione di “Visciano Libera”, chiede al Primo Cittadino di rivedere l’ordinanza sindacale in cui fino a settembre promette tolleranza zero su chi accende roghi agricoli. Un ordinanza, a differenza del suoi predecessori, emanata dal sindaco dopo gli incendi che hanno riguardato il Vesuvio e non solo. Ordinanza voluta dal sindaco che si dichiara “ambientalista convinto”. Tale ordinanza viene però criticata dall’avv. Conte che invece si pone ai fianco di alcuni cittadini abituati in questo periodo a bruciare foglie e sterpaglie. Conte afferma che questo territorio è morfologicamente diverso da altri, o come quelli che rientrano nell’area della “Terra del fuochi” dove si incendiano rifiuti e altro materiale nocivo. “In realtà i nostri contadini danno fuoco a materiale vegetale che non è nocivo alla salute del cittadini e in alcune ore del giorno il fumo non è fastidioso come la mattina presto”, afferma l’avv. Conte. Non la pensano così però altri cittadini che lamentano il disagio che procurano tali azioni a qualsiasi orario del giorno. Insomma le due campane si scontrano tra chi è favorevole e chi è contrario all’ordinanza. Qualcuno minaccia di accendere i roghi durante la notte sperando di passare inosservato ai controlli. Intanto c’è una legge molto severa che non permette alcuna scorciatoia. Si parla di deroga, mal momento nessun sindaco vuole assumersi la responsabilità. Nicola Valeri