Si è svolta la riunione organizzata nel pomeriggio tra i moltissimi automobilisti che si sono costituiti per seguire una linea comune contro l’autovelox di Comiziano. La presentazione dell’istanza al Sindaco di Comiziano in cui si chiedeva la revoca del provvedimento che ha permesso l’installazione dell’autovelox sulla stradale 7 bis Nazionale delle Puglie, non ha portato risultati. Il Sindaco non ha risposto ai cittadini dopo l’incontro in cui si era concordato la presentazione dell’istanza, per la convocazione di un eventuale tavolo tecnico sulla questione e ad oggi non si sa se il tavolo sia mai stato fatto. Nel frattempo l’autovelox continua a perpetuare la sua azione “punitiva” verso gli automobilisti, celandosi sotto mentite spoglie. Solo ultimamente è stato posto sopra il dispositivo, un ulteriore segnale di riconoscimento ma che obiettivamente non crea alcun aiuto per l’ignaro automobilista che non è a conoscenza preventiva dell’installazione. Per questo motivo, alcuni degli sottoscriventi la detta istanza, hanno deciso di sporgere denunzia per una ipotesi di presunta truffa a danno degli automobilisti per occultamento dell’autovelox così come ribadito dalla Suprema Corte di Cassazione penale, sez II, del 23/05/2013. Difatti trarre in inganno gli automobilisti è in contrasto con lo spirito della normativa in materia diretta a prevenire incidenti più che a reprimere. Si ritiene doveroso menzionare quale ringraziamento e stima professionale, sia per l’istanza al Sindaco che per la denunzia alla Procura, l’avvocato Antonio Napolitano ex consigliere del Comune di Mugnano del Cardinale, per il contributo tecnico messo a disposizione e a sostegno delle iniziative intraprese liberamente dagli automobilisti. Questo è stato l’oggetto della riunione tenutasi al Mambo Cafè di Avella, dove esposta la questione e letto il documento di denunzia, si è lasciato agli intervenuti la libertà di aderire o meno , facendo presente che comunque si era a conoscenza che altre denunzie erano state presentate alla Procura competente e che questa sarebbe stata una ulteriore azione di liberi cittadini, in difesa dei propri diritti.