Il capo dell’opposizione Chiara Cacace alla vigilia del ferragosto “tuona” la sua terza accusa, in ordine di tempo, contro l’amministrazione Biancardi-bis. Dopo la questione irrisolta relativa all’area per lo svolgimento del torneo di calcetto F.Pecchia” e il ruolo nel SIAT della Fondazione Avella Città d’Arte, Cacace contesta la provenienza della cifra di 40mila euro necessaria per la creazione del sito www.avellarte.it non condividendo la scelta del governo avellano di utilizzare i fondi dell’ex 219 destinati alle ristrutturazioni post terremoto anni 80, inoltre contesta la cifra ritenendo che sia troppo alta.
Il sito internet in questione fu creato a proprie spese da Michele Amato (Associazione Avellarte) nel 2014 che intuì fin da subito la necessità dell’utilizzo poi fu ceduto dallo stesso, lo scorso maggio 2017, a titolo gratuito al Comune di Avella che risulta essere l’attuale proprietario del dominio. A seguito di questa acquisizione e dopo l’individuazione di nuove strategie per la promozione del territorio la giunta comunale ha deciso così di investire la somma di euro 40mila per una serie di servizi tra cui la creazione e la gestione di un nuovo sito con lo stesso dominio del precedente, un’ APP dedicata alle informazioni turistiche, dei touchwindov che sarebbero delle “tavole elettroniche” da installare all’interno di alcuni siti, poi dei sistemi di geolocalizzazione e prenotazione delle visite guidate on-line e dei pannelli illuminati da apporre all’esterno delle bellezze artistiche e del patrimonio religioso avellano.
Alle dichiarazioni di Chiara Cacace, risponde così’ il sindaco Domenico Biancardi: “Parte dei 40mila euro provengono da una percentuale dei fondi ex 219, quindi non dall’intera somma, poichè la legge prevede che tali somme possono essere utilizzate in parte dai comuni per queste tipologie di servizi, l’altra parte invece proviene dalla rinuncia delle indennità da parte mia, del vice sindaco Antonia Caruso e degli assessori, il tutto ammonterebbe a circa 65mila euro che andranno a finanziare oltre il sito internet e tutte le tecnologie correlate anche le attività del SIAT. Ritengo che l’opposizione mostri la sua completa arretratezza poichè ignora il fatto che bisogna investire sulla promozione che viene fatta in rete e non più con altri sistemi. L’opposizione inoltre si contraddice prima contestando il numero di visitatori e poi contestando queste strategie che porterebbero un incremento appunto delle visite, è assurdo il loro comportamento. Questa è l’opposizione avellana: arretrata, disorganizzata e senza proposte utili – poi aggiunge – dopo aver investito tanto per il recupero dei nostri beni culturali e a breve anche con l’apertura del nostro bellissimo nuovo Museo Archeologico nel Palazzo Ducale e con l’illuminazione perenne del nostro Castello, siamo pronti a metterci in rete per accogliere nuovi visitatori in una maniera moderna ed adeguata così come in tutte le Città d’Arte d’Italia .Noi che fino a pochi anni fa non ci conoscevano nemmeno negli uffici della Regione Campania”