Il comitato spontaneo “Uniti per Chicca”, nato a Salerno con l’obiettivo di chiedere giustizia per una cagnolina massacrata lo scorso febbraio in un quartiere periferico della città, intende essere anche un ponte di collegamento tra cittadini ed Istituzioni dell’intera regione e raccoglie l’appello dei volontari che si trovano a combattere contro la piaga del randagismo a Torre del Greco.
Gli attivisti del territorio denunciano la sospensione delle sterilizzazioni da parte dell’ASL Napoli 3 Sud, compresi gli interventi chirurgici già prenotati all’inizio dell’estate e previsti ad ottobre, con la chiusura dell’unico ambulatorio pubblico, situato a Portici, che già in precedenza funzionava in maniera insufficiente: le liste d’attesa superavano anche i due mesi, con un unico veterinario operativo e solo due giorni di apertura a settimana. Impensabile poter contenere in questo modo la proliferazione dei randagi, considerando che l’Asl Napoli 3 Sud serve ben 56 Comuni e, solo Torre del Greco, conta circa un centinaio di colonie feline censite!
Torna alto, con questa interruzione, il rischio che le cucciolate aumentino ed il randagismo ricominci ad imperversare senza controllo: questa la denuncia dei cittadini animalisti, che rivolgendosi a proprie spese presso veterinari privati per sopperire alle lacune dell’ASL competente, ancora una volta si trovano a sostituirsi alle Istituzioni anziché a collaborare con esse come dovrebbe essere.
Oltre a chiedere il pieno ripristino delle attività per poter continuare, come volontariato, ad affiancare un servizio pubblico, riferiscono anche che l’ordinanza comunale 648 del 26/06/2017, che prevede, come da oggetto, la “reimmissione in libertà dopo sterilizzazione chirurgia ed iscrizione anagrafe canina dei cani randagi vaganti sul territorio comunale”, in realtà non è mai partita, probabilmente anche perché approvata in concomitanza con la sospensione delle attività di sterilizzazione.
Ma è lo stesso regolamento comunale per la tutela ed il benessere della popolazione canina ad essere puntualmente disatteso. Tra i punti salienti, l’articolo 13 ricorda che compito dell’ASL è “l’attivazione del servizio di accalappiamento dei cani vaganti ed il loro trasferimento presso i canili pubblici“, mentre a carico del Comune rientra “l’onere di assicurare – nei limiti degli stanziamenti di bilancio – il ricovero, la custodia ed il mantenimento dei cani randagi in idonei canili sotto il controllo sanitario dei servizi veterinari dell’ASL” e “la promozione di campagne di sensibilizzazione per incentivare gli affidamenti e le adozioni degli animali ricoverati presso i canili pubblici“.
Il canile “Green Park” di Torre del Greco, invece, già oggetto lo scorso anno di polemiche e sequestri, sembra non essere più convenzionato da mesi con il Comune; gli interrogativi posti dai cittadini, in merito agli esiti sulle nuove gare d’appalto, sono rimasti senza risposte. Si denunciano anche le difficoltà per chi prova ad intraprendere la strada dell’adozione: il sito con le schede dei cani accalappiati sul territorio di Torre del Greco non risulta aggiornato e, a chi è entrato nella struttura per riprendere un cane, è stato chiesto di lasciare il telefono cellulare all’ingresso, affinché non scattasse foto agli animali ospiti.
Quello che i volontari di Torre del Greco chiedono con forza alle Istituzione è l’adempimento dei loro obblighi. L’interruzione delle sterilizzazioni da parte dell’ASL Napoli 3 Sud rischia di vanificare il lavoro di prevenzione e controllo del randagismo canino e felino, mentre la totale assenza, da parte del Comune di Torre del Greco, di campagne di sensibilizzazione per l’applicazione del microchip e per incentivare le adozione nel canile, è una grave mancanza, in quanto dare visibilità ai cani ricoverati dovrebbe essere impegno prioritario di qualsiasi amministrazione comunale.