Continuano, incessanti, le ricerche di Gianluigi Russo, il giovane scomparso a Mercogliano e di cui, purtroppo, non si hanno più tracce. A parlare è un caro amico della famiglia di Gianluigi Russo che fa un punto della situazione sulle indagini: “I cani segugio lasciati liberi nel punto in cui è stata abbandonata l’auto non sono riusciti a seguire nessuna pista nonostante abbiano annusato l’odore degli indumenti forniti dai familiari. Questo fatto mi lascia pensare che il ragazzo possa aver parcheggiato lì l’auto salendo subito dopo a bordo di un’altra autovettura. Con il comandante dei Carabinieri abbiamo battuto le zone più impervie di Montevergine, intorno all’ex base Nato, rischiando di cadere più volte tra i ripidi sentieri di montagna ma di Gianluigi ancora nessuna traccia. Mio figlio piccolo si era recato con altri amici in montagna già domenica mattina e aveva notato l’auto parcheggiata da Gianluigi davanti al cancello della base Nato, nella parte alta che dà sullo spiazzale dove è ora allestito il campo dei soccorsi. Abbiamo battuto tutta l’area circostante, controllando i vari casolari abbandonati della zona per vedere se ci fossero tracce di un suo passaggio, ma non abbiamo trovato nulla”. Una ricerca difficile, ma per fortuna non impossibile grazie alle belle giornate che questa fine di ottobre ci sta regalando. Per l’uomo il ragazzo si sarebbe recato lì in montagna per far perdere le proprie tracce parcheggiando la Hyundai di famiglia in un posto non facilmente accessibile, per poi dileguarsi a bordo di un’altra auto. Un luogo scelto senza dubbio per rallentare le ricerche: “Se gli fosse accaduto qualcosa di brutto lo avremmo probabilmente già trovato non lontano dalla base Nato dismessa, sono convinto che Gigi non si trova più in questa zona” -conclude l’amico-.