Quando guardiamo un albero il battito cardiaco rallenta, la pressione si abbassa, la parte primordiale del nostro cervello ci suggerisce subito: riparo, cibo, insomma, casa. È tra le fronde degli alberi infatti che la nostra specie ha mosso i primi passi, tra quell’accogliente grembo verde e umido che ci nutriva e ci teneva lontano dai predatori.Il 21 novembre si è celebrata la Giornata nazionale degli alberi istituita come ricorrenza nazionale con una legge della Repubblica entrata in vigore dal febbraio 2013, ma che affonda le sue radici, è proprio il caso di dirlo, nel lontano 1898 per iniziativa del Ministro della pubblica istruzione Guido Baccelli. L’obiettivo della ricorrenza è quello di valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo e di ricordare il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e foreste. La giornata prevede anche numerose iniziative come anche a Forino, dove l’Istituto Comprensivo proprio dall’anno 2013 ha voluto “istituzionalizzare” questa importante ricorrenza, che si arricchisce sempre più di nuovi scenari di nuove emozioni. Ed infatti , non poteva non essere altrimenti , nella terra della “DEA FURINA” dove il significato di questo avvenimento si può cogliere appieno, nella bellezza dei suoi sette ammalianti colli , ma come nello spirito dei protagonisti di questa festa i bambini dolci germogli pronti a vitalizzare il presente anzi il futuro dei lari forinesi. Ed infatti, il 21 novembre seppur con clima molto parco e succinto si sono calati in esibizioni canore, poetiche e di danza , alla presenza di una corposa presenza di genitori, dei presuli Padre Pierluigi Mirra e Padre Marco Masi che hanno benedetto gli alberi, nonché rappresentanti del Consiglio di Istituto. Tutto sotto la regia della Prof.ssa Enza Trerotola che nell’occasione oltre a fare da moderatrice all’evento ha portato a tutti gli astanti come da Vice Dirigente dell’I.C. Forino, i saluti personali e quelli del Dirigente Dott. Carmine Iannaccone non presente per altri impegni istituzionali. Unica nota stonata, l’assenza dei pubblicani comunali. Ma si sa questa e’ un’altra storia. Da. Bi.
