“Nel corso del consiglio comunale del 29 novembre un consigliere di opposizione, visibilmente inquieto, ha accusato i consiglieri di maggioranza di essere “a libro paga” del sindaco Marco Santo Alaia e quindi non liberi di esprimere pensieri e opinioni. È comprensibile che chi, da sempre relegato all’opposizione dal libero voto dei cittadini, possa in qualche modo tentare di cavalcare la giusta preoccupazione di tanti speronesi danneggiati dalla chiusura dei cavalcavia. È inevitabile che, alzando i toni, alcuni ricerchino un minimo di consenso grazie a un consiglio comunale partecipato e seguito dalla stampa locale. Ciò che è inaccettabile è che lo stesso personaggio, per ritagliarsi i suoi residui cinque minuti di notorietà, si permetta di oltraggiare rappresentanti del popolo che cercano, assieme a tutta l’amministrazione, una soluzione vera e definitiva al problema dei due cavalcavia. Chi strumentalizza demagogicamente la giusta preoccupazione dei cittadini si esibisca pure nel suo consumato e ormai noto spettacolino, ma non tiri in ballo la dignità di persone alle quali egli non ha proprio nulla da insegnare”.