Sicurezza in volo. Riesce per l’ennesima volta a imbucarsi su un aereo e a sorvolare l’Atlantico senza pagare il biglietto. Una donna di 66 anni, già recidiva, ha volato da Chicago a Londra. L’aeroporto: «Non sappiamo come abbia fatto». Lo “Sportello dei Diritti”: controlli insufficienti anche per i voli intercontinentali?
Un’impresa che ha dell’incredibile se non fosse che dimostra una grave falla nella sicurezza aerea. A metterla in atto una donna di 66 anni già denominata da alcuni network “scroccona aera seriale” che è riuscita a salire a bordo di un volo da Chicago a Londra senza pagare il biglietto, salvo poi finire davanti a un giudice della capitale del Regno Unito. La donna era stata identificata solamente ai controlli doganali dopo l’atterraggio. Marilyn Hartman, americana di 66 anni e ricoverata più volte in istituti di salute mentale, in passato ha più volte tentato di salire a bordo di velivoli vari (spesso riuscendoci). Anche se la sua specialità, secondo il Chicago Tribune, sarebbero i voli commerciali. Ed è proprio a bordo di uno di questi che la donna è riuscita ad arrivare prima al capoluogo dell’Illinois dove, dopo aver dormito una notte in aeroporto e un tentativo fallito di salire su di un volo per il Connecticut, ha finito poi per imbucarsi a bordo di un aereo British Airways per Londra trovando una poltrona vuota e, semplicemente, si è accomodata. Ovviamente senza pagare il costoso prezzo del ticket. Il tutto evitando con abilità qualsiasi controllo. Tuttavia, all’arrivo la giustizia britannica non ha perso tempo e seppur non particolarmente severa, l’ha condannata all‘obbligo di sottoporsi a sedute di psicoterapia. Le autorità aeroportuali, nel frattempo, hanno dichiarato di stare indagando su come la donna abbia fatto a eludere i controlli di rito, trincerandosi, per ora, dietro un «Non sappiamo come abbia fatto». Ciò che sorprende ancor di più, è che la Hartman, sempre secondo il Tribune, due anni fa era stata condannata a 2 anni di carcere con la condizionale per il medesimo reato. Aveva scontato però solo 23 giorni di detenzione. Una storia che anche se fa sorridere, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, tuttavia, evidenzia gravi carenze nei controlli agli imbarchi con conseguenti rischi per la sicurezza del traffico aereo.