Celebrare degnamente e attivamente il Giorno della Memoria significa essere sempre vigili, significa gettare sempre uno sguardo responsabile e critico sul mondo che ci circonda. Chiediamo agli avellinesi, soprattutto a quelli più giovani, di fare una duplice scelta: quella di ricordare le infami leggi razziali, le persecuzioni e le deportazioni di milioni di donne e di uomini (Ebrei, zingari, omosessuali, portatori di handicap, Testimoni di Geova, oppositori politici); impegnarsi a riconoscere e poi a combattere quelle azioni che nascono sul terreno della discriminazione, fertile per i nuovi razzismi e per le nuove guerre. Probabilmente la storia non ha insegnato tanto. Per evitare che tragedie come la Shoah si ripetano, magari con forme diverse, è importante denunciare, parlare, sensibilizzare le generazioni future e quelle attuali. Il 27 gennaio, come ogni anno, ad Avellino come nelle altre città italiane, ci saranno tanti incontri, dibattiti, proiezioni di filmati, occasioni di riflessione. Tutto ciò è fondamentale per trasmettere l’idea che l’odio non porta a nulla se non alla distruzione, alla crisi delle coscienze e all’abbrutimento dell’anima.