“Per la prima volta sarà istituito un codice delle professioni per contrastare il fenomeno della collusione tra professionisti e mafie”.
A renderlo noto il deputato Massimiliano Manfredi componente della commissione antimafia e coordinatore del VI Comitato «Infiltrazioni nell’economia legale: mafie, impresa e professioni».
“I confini tra legale e illegale spesso si confondono e le mafie utilizzano i liberi professionisti per soddisfare specifiche esigenze come il riciclaggio di “denaro sporco” che viene immesso nell’economia legale o al sempre florido settore degli appalti pubblici” spiega Manfredi che con la commissione ha udito rappresentanti degli ordini professionali.
“Il ruolo dei professionisti non aveva mai trovato la giusta considerazione nelle più alte sedi istituzionali. E per quanto il numero dei professionisti compromessi con le mafie rappresenti solo una minima parte rispetto quello dei professionisti onesti, non per questo, come emerge dalle cronache giudiziarie, non desta particolare allarme sociale”.
È stata cosi intrapresa una collaborazione con l’università in attuazione di una Convenzione quadro stipulata, per la prima volta nella storia della Repubblica, tra la Commissione antimafia e la Conferenza dei rettori delle università italiane.
“I lavori hanno fatto emergere numerose criticità, tra cui l’inefficienza del sistema dei controlli e sanzionatorio, l’assenza di metodi efficienti di raccolta, interscambio e accesso ai dati”. Di qui “la decisione di rafforzare – conclude il deputato Pd – il ruolo degli ordini professionali e degli organi disciplinari e la formazione dei professionisti a partire dalle sedi universitarie”.