Due sedi territoriali, 4 zonali, 25 recapiti e una fitta rete di collaborazioni sul territorio irpino e sannita. Si presenta così, al suo secondo congresso, la Camera sindacale territoriale (Cst) Uil Avellino – Benevento, forte di una rappresentanza estesa su circa 27mila utenti e di un’offerta di servizi in costante crescita. Era il 2014 quando si decise di mettere insieme le energie di due territori, in una sorta di start up che, risultati alla mano, ha dato ragione ai suoi protagonisti, facendo della Uil Avellino – Benevento l’unica organizzazione sindacale territoriale ad aver visto approvati, in due bandi consecutivi, i due progetti per la conciliazione dei tempi dii vita e lavoro della donna.
La prima giornata di lavori congressuali si è conclusa con l’intervento del segretario organizzativo UilPierpaolo Bombardieri: “Disoccupazione, assenza di infrastrutture e di strutture ospedaliere: la realtà del Mezzogiorno è drammatica. Ma i politici, evidentemente, lo hanno dimenticato. Noi invitiamo il prossimo Governo a porre l’attenzione sullo sviluppo e non sull’assistenza. La nostra proposta deve ripartire dalla dignità del lavoro, creando un’occupazione stabile, e misurando gli investimenti da realizzare per la sostenibilità sociale e non solo per quella economica. Strade e ospedali non sono distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio del paese e questo penalizza pesantemente il Mezzogiorno, dove da tempo è bloccato l’ascensore sociale che impedisce ai nostri giovani di sperare in un futuro migliore”. A seguire alcuni cenni all’economia sommersa (stimata in 208 miliardi di euro), e sulla legalità quale tema da non dimenticare. “Si continua a parlare di industria 4.0 – riprende Bombardieri – ma non c’è una formazione del personale adeguata. Il lavoratore deve essere considerato il bene primario. Dunque, se la tecnologia abbrevia i tempi nella produzione, allora, a parità di trattamento, si riduca l’orario di lavoro”.
Infine, un passaggio relativo agli aspetti organizzativi dell’associazione sindacale. “Voglio sottolineare che questa è un’organizzazione dove si vota, si mettono in discussione le idee di tutti e poi si fa una sintesi delle proposte. I congressi devono essere un momento di verifica, a dimostrazione della nostra laicità e del fatto che siamo abituati a discutere su fatti concreti. Il percorso finora non è stato semplice ma abbiamo deciso di dare risposte al territorio e ai suoi iscritti. Sì al confronto, dunque, sempre e comunque, ritrovando la capacità di stare insieme. Avellino e Benevento hanno trovato una coesione, altrove, come nelle Marche, hanno regionalizzato l’organizzazione. Anche le categorie hanno esigenze diverse. Non dobbiamo avere vincoli ma operare secondo principi di passione e partecipazione, ponendoci sullo stesso livello dei lavoratori”.
Prima dell’apertura dei lavori congressuali, si è registrata l’approvazione all’unanimità del bilancio 2017, preceduta dalla lettura della relazione dei revisori dei conti. Rispettati i principi di prudenza e competenza, l’esercizio si è chiuso con un avanzo di 16.660 euro a fronte di una situazione debitoria al momento dell’insediamento di circa 130mila euro. Successivamente una breve rappresentazione teatrale che ha visto due giovani attrici descrivere, recitando, le difficoltà per chi cerca lavoro.
Tra gli ospiti presenti che hanno dato un contributo al dibattito ricordiamo: il vice presidente di Confindustria Avellino, Andrea Giorgi, il presidente della Provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, il vice presidente della Provincia di Benevento, Francesco Maria Rubano, i segretari generali della Cgil di Benevento e Avellino, rispettivamente Rosina Galdiero e Franco Fiordellisi, il segretario generale della Cisl Irpinia-Sannio, Mario Melchionna, i segretari generali Uil di Salerno e Caserta, il vicesindaco di Benevento, Maria Carmela Serluca, e il presidente dell’Alto Calore servizi, Lello De Stefano, oltre a molti referenti regionali Uil delle varie categorie. Ecco una sintesi di alcuni dei loro interventi.
Gambacorta: “Sono lontani gli anni della contrattazione negoziata che hanno consentito di incrementare in questa provincia la presenza di tante attività manifatturiere legate specialmente all’agro-alimentare. Ora non è più così, molte aziende vanno via. Su questo problema e sulla situazione critica dei servizi pubblici bisognerà confrontarsi. Ci sono 1500 posti a rischio in Irpinia e in tutti gli enti di servizio (Alto Calore, Irpiniambiente, Cgs) si registrano problematiche che coinvolgono i comuni e gli enti soci, oltre alla comunità. Politica e sindacato devono confrontarsi al più presto su queste tematiche”.
Melchionna: “Le linee tracciate nella relazione di Simeone sono assolutamente condivisibili. È da tempo che discutiamo della situazione che si registra sul territorio. Ecco perché una ritrovata sinergia è un fattore importante: dobbiamo stare insieme per affrontare con maggiore forza le vertenze elencate che sono quelle che portiamo avanti anche noi, confrontandoci nel rispetto delle nostre idee e girando le proposte elaborate a chi è stato eletto in Parlamento”.
Fiordellisi: “Le istanze che ho sentito sviscerare nella relazione rappresentano il terminale di confronto nelle nostre assemblee, anche per superare le distanze e il gap di crescita politica. Gambacorta ha aggiunto sale alla discussione con il suo ragionamento sui servizi pubblici locali che continuano a soffrire. A Nord la crisi è finita, al Sud no. Serve un progetto complessivo per evitare di pesare sempre sui cittadini. Su questo punto, a livello europeo si registra una visione nuova. Con Cisl e Uil stiamo cercando di mettere in piedi una strategia condivisa complessiva da portare nelle stanze del potere. Gli investimenti si possono e si devono fare sui grandi attrattori ma tra le precondizioni per lo sviluppo delle Aree Interne, oltre a Mobilità, Istruzione e Sanità, aggiungerei anche Ambiente e Sociale”.