Pomigliano D’Arco. Evade dai domiciliari, ricercato per 2 anni, preso dai carabinieri a Milano.

Pomigliano D’Arco. Evade dai domiciliari, ricercato per 2 anni, preso dai carabinieri a Milano.

Fabrizio Iannelli, un 42enne di Castello di Cisterna già noto alle ffoo, era latitante dal giugno 2016 dopo che fu arrestato dai carabinieri di Brusciano perché sorpreso, in un locale di cui aveva la disponibilità a Mariglianella, in possesso di 950 grammi di hashish, 8 di marijuana, 9 carte di identità in bianco, numerose carte di credito e ricaricabili e 4000 euro in contante.
Arrestato, fu tradotto ai domiciliari in attesa del giudizio con rito direttissimo ma nella notte fuggì. l’A.g. di Nola emise in seguito un’ordinanza cautelare in carcere  a carico di Iannelli il quale, irreperibile, fu poi dichiarato latitante.
E’ stato rintracciato dopo 2 anni in un appartamento di Milano dai carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Castello di Cisterna con il supporto dei colleghi del nucleo investigativo di Milano.
In casa i militari hanno scoperto come avesse tutto il necessario per la falsificazione di documenti e carte.
Nel corso della perquisizione domiciliare, in effetti, sono stati rinvenuti e sequestrati 7 documenti falsi (2 carte di identità, 2 passaporti e 2 patenti di guida tutti di nazionalità ungherese) e una carta d’identità italiana con la sua foto ma generalità fittizie, documenti verosimilmente per uso personale.
Sequestrati anche 8 smartphone, 4 tablet, 12 schede sim, 28 carte di credito/prepagate, tutti di dubbia provenienza, numerosi hard disk, chiavette usb e server, infine un pc connesso a stampante e scanner “dedicato” alla falsificazione di carte.
Al vaglio dei militari anche documentazione bancaria relativa a conti correnti italiani ed esteri.
L’uomo è stato tratto in arresto in esecuzione dell’occc e risponderà anche di possesso di documenti di identificazione falsi, ricettazione e indebito utilizzo di carte di credito.
Questa mattina sarà giudicato con rito direttissimo dopo di che sarà tradotto al carcere milanese di San Vittore.