Un black-out elettrico protrattosi inizialmente per qualche ora ha indotto le autorità dell’aeroporto di Amburgo a chiudere lo scalo a tempo indeterminato e cancellare numerosi voli, tra cui diversi da e per l’Italia. Su Twitter la società che gestisce l’aeroporto ha spiegato che è stata una scelta necessaria poiché non si era in grado di risolvere il problema, più complesso del previsto. La panne ha riguardato circa 30’000 passeggeri, molti dei quali sono rimasti bloccati dentro e fuori i terminal, e non è ancora sicuro se lunedì sarà possibile rimettere in funzione la struttura e consentire perciò decolli e atterraggi in assoluta sicurezza. Dopo la comunicazione ufficiale che ad Amburgo non ci sarebbero più stati voli in partenza o in arrivo, molte persone sono tornate a casa o hanno trovato una camera d’albergo nei pressi dello scalo tedesco, il quale ha messo dei lettini d’emergenza a disposizione dei molti turisti e businessmen bloccati dal black-out elettrico. Si ricorda che al viaggiatore, come in questo caso, è dovuto l’indennizzo per overbooking, ritardo o cancellazione del proprio volo. Infatti, il risarcimento è dovuto all’interno della Ue per voli cancellati, in ritardo, o per mancato imbarco. Inoltre, il Regolamento europeo 261/2004 è applicabile anche a quei voli che partono da paesi Ue verso altre destinazioni e a quei voli in arrivo in aeroporti europei, se la compagnia ha sede nell’Unione. Gli indennizzi variano in base alla distanza che l’aereo deve coprire. Pari a 250 euro per tratte inferiori a 1.500 km, 400 euro per una distanza compresa tra 1.500 e 3.500 km, e fino a 600 euro per voli intercontinentali con un tragitto di più di 3.500 km. In merito ai rimborsi per ritardo, questi scattano solo se l’arrivo avviene almeno due ore dopo l’orario previsto per i voli brevi, tre ore dopo per i voli a medio raggio e quattro ore dopo per quelli a lungo. Dopo cinque ore è sempre possibile richiedere non solo l’indennizzo ma anche il rimborso del biglietto. Questi indennizzi, tuttavia, non sostituiscono l’assistenza che il vettore è tenuto a fornire ai viaggiatori rimasti a terra: pasti caldi, bevande, eventuale soggiorno in hotel e trasporto, in virtù dell’attesa stimata. È possibile richiedere un rimborso entro tre anni dalla data del volo.