Flumeri, presentazione del libro “ Aldo Moro Il volto umano del diritto “ alla Sala Convegni.
E’ questo il titolo del libro, scritto dal Dottore Franco Vittoria ( ricercatore in Scienza Politica ), che ieri sera è stato presentato a Flumeri, presso la Sala Convegni ex-ECA , di via Olivieri. Oltre all’aurore erano presenti; la promotrice dell’evento culturale Valentina Giacobbe ( Dottoressa di Lingue e Letterature comparate ), Nicola Mancino ( ex- vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura ) e Marco Musella ( Professore di Economia Politica ). Ha moderato il dibattito Anna Maria Di Paola ( Giornalista ).
Valentina Giacobbe “ Il rapimento e l’uccisione del senatore Moro posero fine alla sua aspirazione verso una democrazia compiuta, matura, una democrazia dell’alternanza, del reciproco riconoscimento tra gli opposti schieramenti politici: una democrazia del dialogo, della collaborazione, della condivisione. Per Moro il punto di partenza, il presupposto è sempre e comunque la centralità della persona umana. Quando oggi leggiamo sui giornali dei tentativi di marcia indietro degli attuali rappresentanti del governo su diritti tardivamente raggiunti dal nostro paese come quello sulle unioni civili; quando leggiamo che il ministro degli interni definisce “pacchia” il calvario dei nostri fratelli africani per raggiungere un luogo di salvezza (se lo raggiungono) come può essere per loro l’Italia, ci rendiamo conto che è questo il presupposto che manca oggi : manca la centralità dell’uomo sul piano pratico, e quindi giuridico, politico e morale, a favore di modelli post-umanistici che invece tendono a sottovalutare l’esperienza umana, fino a scivolare, in casi più recenti, quasi nel disumano “.
Nicola Mancino, ha fatto un riepilogo del periodo politico dal 1970 al 9 maggio 1978, data dell’uccisione di Aldo Moro da parte dei brigatisti e della politica attuale dei partiti. Dissertando, con abbondanza di argomenti sulla figura dello statista pugliese , definendolo come il viaggiatore della politica e come colui, che non approvò la campagna sul divorzio fatta dalla Democrazia Cristiana, ma che era anche il politico del confronto. Riferendosi al presente ci troviamo di fronte a partiti politici, che hanno perso la loro collocazione e tornare indietro non è difficile, perchè non bisogna affidarsi solo alla fortuna.
Alla nostra domanda sul significato della fortuna, al termine del convegno, ci ha dichiarato “ i partiti per far politica debbono; valutare , studiare, e proporre confronti. Oggi i partiti non ci sono, non c’è una campagna elettorale in Campania. Non è venuto nessuno del partito che io pure voto. E non è possibile, che non ci sia un senso di responsabilità diffusa sul territorio, attraverso la mobilitazione della classe dirigente che c’è , ma che si rassegna , diciamo, a realizzare le cose che la prassi logicamente consente “. Alla domanda, se tutta l’Irpinia sia stata penalizzata dal papello di Palermo, perchè era in pole potion per la Presidenza della Repubblica, ci ha risposto: “ per quanto è avvenuto ci siamo anche difesi e non mi lamento perché io non sia diventato Presidente della Repubblica. Io personalmente ritengo, che quelli che sono stati capi dello stato da quell’epoca in poi , sono stati ottimi Presidenti della Repubblica. Quindi, hanno reso un servizio alla popolazione questo è importante. Dal punto di vista personale per me è una gioia poter ricordare che per dieci anni ho sofferto. Ma, poi è arrivato anche la parte finale quella della inesistenza del fatto , che mi era stato attribuito “.
Franco Vittoria, la lezione di Moro e del suo assassionio può essere una lezione per le generazioni future “ Moro aveva la capacità di persuadere quelli che stavano lontano dalle sue idee, per cui se c’è una lezione per le nuove generazioni e che innanzitutto bisogna far sedimentare le idee, bisogna saper studiare , puntare nel merito e avere questa grande capacità di comprendere che poi tutto sommato la politica è la più grande carità cristiana, per cui, la politica è avere la capacità di occuparsi dell’altro. Questa è la vera lezione per le generazioni future.Per quanto riguarda il delitto di Moro , sicuramente la giustizia dovrà ancora fare la sua parte., perché la seconda commissione quella ultima, dice terminando le indagini istruttorie; quando c’è stato il delitto della scorta del rapimento di Moro , c’erano anche le B.R. E questo ci fa immaginare, che c’era un ragionamento molto, molto diciamo ambiguo. A me piace dire, liberare Moro dalla renault rossa e studiare la grande lezione morotea, poi ci sarà la storia, che giudicherà cosa è accaduto.
AnnaMaria Di Paola, concludendo il convegno ha riassunto con la maestria, che la distingue i vari interventi succedutisi. Inoltre ha ringraziato tutti i presenti in sala tra cui, l’Ingegnere Carmine Famiglietti ( Presidente della Comunità dell’Ufita ) e la Pittrice Antonietta Raduazzo ( Presidente dell’Associazione di Volontariato Bagliori di Luce ).
Carmine Marino