Una bimba di due anni e mezzo lasciata dentro un’automobile è morta ieri per il caldo nella cittadina di Trstena, 7.000 abitanti nella Slovacchia del nord, al confine con la Polonia. Secondo le informazioni fornite dalla polizia regionale di Zilina, la madre trentenne aveva lasciato la figlia in macchina in un parcheggio davanti all’ospedale locale, mentre lei era entrata per un esame. Quando è tornata, ha trovato la piccola Sabina ormai incosciente e nemmeno i sanitari del nosocomio hanno potuto riportarla in vita. La temperatura corporea della bambina, ha scritto la polizia sulla sua pagina ufficiale di Facebook, era di 46 gradi. Un dato poi corretto (!) a 40,6 gradi centigradi. La polizia ha iniziato una indagine per abbandono e uccisione di un minore. La madre, Jana, sarebbe una ginecologa e sarebbe incinta. Ogni volta che la cronaca riporta questo tipo di tragedie, sembra impossibile che possa succedere. Eppure i casi di bambini piccoli che muoiono dimenticati in auto sui sedili o legati al seggiolino non sono così rari e capitano in famiglie normalissime ed a genitori apparentemente impeccabili e incapaci di fare del male ai propri figli. Per i bambini restare in auto è molto più pericoloso che per gli adulti. Si chiama ipertermia, la loro temperatura corporea si alza più velocemente. Può arrivare già dopo 20 minuti e la morte sopraggiungere in due ore secondo quanto spiega un opuscolo del ministero della Sanità. In auto poi la temperatura può toccare i 40 gradi anche se fuori ce ne sono poco più di 20. Quest’ennesimo dramma però dev’essere da monito affinché non accada mai più.