Donald Trump non ama ammettere di aver torto. Ma questa volta lo ha fatto, anche se indirettamente. Ieri pomeriggio ha firmato un decreto con cui ha posto fine alla politica anti-clandestini da lui stesso adottata che ha causato la separazione di oltre 2500 bambini dai genitori al confine con il Messico. Trump era stato investito da una miriade di critiche, incluso quella decisiva di Melania, la first lady. Sarebbe stata lei, sostenuta anche dalla figliastra Ivanka, a ottenere la marcia indietro.
Melania aveva espresso la sua disapprovazione quattro giorni fa, e si era augurata che il Paese potesse «governare anche con il cuore». E’ noto che la signora è legatissima al figlio Barron, e che si era rifiutata di seguire il marito a Washington per vari mesi, proprio per permettere al figlio di finire la scuola e restargli accanto. Le immagini, il pianto dei bambini strappati alle braccia di mamma e papà l’avrebbero colpita profondamente, e pare che sia riuscita anche a far vedere al marito la crudeltà della pratica. Trump era peraltro rimasto colpito dalla massa di proteste che gli erano cadute addosso, ma non voleva tradire la sua base che invece approvava la prassi. Il decreto firmato ieri cerca di salvare capra e cavoli: Trump non rinuncia alla tolleranza zero, e cioè continua a pretendere che chiunque attraversi il confine illegalmente venga arrestato, ma chiede che genitori e bambini vengano trattenuti insieme, fino a che un giudice non decida se meritino di essere accolti come rifugiati o non debbano tornare al Paese di origine.