Un parroco, nella messa domenicale di ieri, durante l’omelia, ha criticato pesantemente Matteo Salvini, citandolo con nome e cognome, per via della politica poco attenta ai valori cristiani che sta portando avanti chiudendo i porti alle navi delle ong che arrivano. Ha spiegato che i cristiani hanno il dovere di accogliere e portare a casa propria chi bussa in condizioni di difficoltà. Nella piccola chiesa di Villa Rosa, una frazione di Martinsicuro, in provincia di Teramo, ai confini tra Marche e Abruzzo, un gruppo di fedeli che era in vacanza, ha abbandonato per protesta la funzione domenicale delle 8,30. Don Federico Pompei, il parroco, non ha fatto una piega e ha continuato a predicare.
A raccontare l’episodio è il quotidiano La Voce del Trentino che ha raccolto il malumore dei turisti che facevano parte di un viaggio organizzato da un circolo anziani locale, «La Ginestra». Lo spunto per criticare il leader del Carroccio il parroco lo ha preso dalla donna rom che chiedeva l’elemosiva davanti alla porta d’ingresso della chiesa. Secondo il sacerdote la vera carità non consiste nel mettere una monetina nelle mani della donna rom, ma di portarla a casa propria, dandole il necessario per dormire e vivere.
Don Federico di seguito ha aggiunto che Matteo Salvini sta lavorando male, visto che da cristiano dovrebbe accogliere i barconi pieni di migranti. «Una vergogna che un parroco faccia politica in una chiesa durante la santa Messa – spiega una delle turiste di Trento che ha abbandonato la chiesa insieme al marito – bastava che dicesse che bisogna aiutare il prossimo e basta, cosa centra fare il nome di Salvini?»