L’on. Pietro Foglia, intervenendo oggi al convegno “L’Economia Agroindustriale in Campania”, organizzato dall’Ordine dei Commercialisti di Napoli, ha relazionato sullo stato di salute dell’Agricoltura campana, facendo rilevare che per quanto riguarda le esportazioni campane: «L’industria alimentare mostra una crescita di 6,2 punti percentuali rispetto al primo semestre 2012 (in linea con il dato meridionale: +6,0%), mentre il settore dei mezzi di trasporto (auto-motive, cantieristica e aeronautica) registra una crescita dell’export molto più modesta (+0,6%) e inferiore a quella osservata per il Mezzogiorno (+2,4%)». Un richiamo particolare, poi, il presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale della Campania, lo ha dedicato al comparto vitivinicolo. «La vendemmia in Campania – ha detto Foglia – si festeggia, dopo il flop del 2012, con un brindisi al raccolto, con livelli qualitativi superiori alle annate precedenti, che cresce del 15% e all’aumento in valore del 10% nelle esportazioni del vino. Progresso delle vendite soprattutto per quanto riguarda il mercato europeo e crescita record in Australia ( + 30%). Positivo anche il dato sui mercati asiatici con una crescita complessiva del 3% e un aumento particolare del 5% in Cina».
A premiare la Campania sono dunque i settori a maggior contenuto di innovazione e quelli legati alla qualità tipici del “Made in Italy”, come a dire che, nonostante tutte le criticità anche di immagine dovute anche agli ultimi fatti di cronaca, la qualità di alcune produzioni è il biglietto di ingresso per la competitività internazionale. «Il settore agroalimentare è vivo e resta un punto di forza per la nostra regione – ha insistito Foglia -. Sulla base dei dati che confermano la capacità e le potenzialità di posizionamento delle produzioni campane sui mercati esteri, i programmi di internazionalizzazione curati dagli assessorati competente, Agricoltura e Attività produttive, devono però rivolgere più attenzione e offrire ulteriori opportunità di accompagnamento alle aziende agricole campane con un approccio più sistematico e sinergico».