(Riceviamo e pubblichiamo). Ognuno ha la sua verità diceva Pirandello. E forse dalla migliore commedia dello scrittore siciliano devo trarre spunto, solo perché chiamato in causa dalla delegata alla Protezione Civile Regionale Roberta Santaniello, anche per suggerirvi il titolo di questo mio non breve, mio malgrado, intervento. Sul Centro di Protezione Civile di Lauro, parafrasando Pirandello, mi verrebbe da dire: così è, se vi pare. La verità sulla struttura di Contrada Fusarelle sta negli atti, che parlano chiaro, quantunque la delegata di De Luca voglia raccontare la sua verità, molto relativa . E mi sembra ovvio che annunciare ancora interventi e usare l’attendismo con frasi tipo :faremo, siamo pronti, stiamo aspettando…dimostri che si tratta già di un fallimento da parte di chi governa ormai da tre anni la Regione Campania. Non si può sempre trovare l’alibi della gestione precedente, visto che che per il recupero della struttura erano state stanziate da tempo somme da parte della giunta regionale di Stefano Caldoro ed in particolare dall’assessorato guidato da Edoardo Cosenza. E partiamo proprio da questo profilo. L’ultimo atto in ordine di tempo per il ripristino funzionale della struttura e i fondi necessari erano stati già individuati dalla giunta Caldoro. La Santaniello lo sa benissimo, ma se gli è sfuggito, gli suggerisco di andare a consultare il finanziamento di cui al Decreto Dirigenziale n. 90 del 21/07/2015”. Ma i provvedimenti da parte della Regione gestita dal centrodestra sono stati vari. Anche perché era stata prevista una spesa di 324.562,48 sui fondi accantonati per imprevisti tra le somme a disposizione della Stazione appaltante del quadro economico approvato con decreto dirigenziale n. 212/2010 e che le risorse precedentemente impegnate con decreto dirigenziale n.313/2009 erano sufficienti a garantire tale spesa.Gli interventi proposti avevano il principale obiettivo di ripristinare le parti impiantistiche che sono state oggetto di vandalizzazione e di rendere gli edifici funzionali e pronti per l’utilizzoper i quali sono stati progettati. Si evidenzia, altresì, che trattandosi di interventi di ripristino, le caratteristiche fisiche e tecnologiche”. Questi sono atti e delibere precise, quelle della Santaniello ancora solo e sempre fumo.La Santaniello parla di sbandierate ipotesi di presidio dei Vigili del Fuoco nella sede della Protezione Civile. Ebbene, qui fino ad oggi gli unici sbandieratori sono stati proprio lei e i suoi accoliti. Non dimentichi gli impegni che insieme al vicepresidente della giunta regionale ha assunto davanti ai cancelli del presidio, sono passati tre anni ma delle sbandierate proposte neppure l’ombra. Intanto anche su questo capitolo è necessario rinfrescare le idee alla Santaniello. Il Viminale ha autorizzato, ormai dal 2014, che un presidio dei Vigili del Fuoco potesse essere dmtrasferito dalla sede destinata, quella di Quindici ad una sede diversa, nel Vallo di Lauro. Iniziativa e nulla osta che è stato possibile grazie alla volontà di dare una sede adeguata da parte Dell allora sindaco di Quindici Liberato Santaniello. Una battaglia che chi scrive porta avanti da anni. Sono passati tre diversi comandanti provinciali dei Vigili del Fuoco, da Tuzzolo all ingegnere D Eliseo. Non solo, proprio con l’ingegnere Barbarulo abbiamo svolto un sopralluogo ed un incontro con i sindaci del Vallo per decidere i vari passaggi. Tra cui non c’è, come qualcuno vuol far credere, il comodato d’uso. Purtroppo la proposta dorme in un cassetto dell’ Unione dei Comuni, che ha in ogni modo tentato di temporeggiare su questo capitolo, vanificando l idea della Cittadella della Protezione Civile che oggi la Santaniello, come ormai è costume e usanza tipica del Pd, cerca di intestarsi. In realtà non ne sa nulla e non ha speso un secondo della sua veloce carriera per ottenere questo risultato. Chieda ai suoi amici all Unione dei Comuni e a chi la gestisce, quali motivi hanno indotto a bloccare questo progetto. Se la Santaniello, invece di scrivere lettere, decidesse di rispondere nelle sedi deputate all’interrogazione che a maggio è stata depositata da parte del consigliere regionale Gianpiero Zinzi, sarebbe molto più utile e chiaro per comprendere se il taglio del nastro della sede sarà o meno uno degli spot della prossima campagna elettorale per le regionali 2020. Infine il capitolo Campania Ambiente e Servizi. Voglio solo ricordare che questa società dovrebbe gestire gli interventi per la ripulitura dei Regi Lagni nel nolano. Cosa che fino ad ora non è stata ancora avviata. E che di recente (fonte il Denaro ndr) Il Governo ricorre contro la ricapitalizzazione di Campania Ambiente e Servizi. Un’operazione da 6.750.000 euro resa possibile grazie a una variazione di bilancio contenuta nell’articolo 1 della legge regionale numero 23 del 2018. Secondo l’Avvocatura dello Stato, che ricorre per conto dell’Esecutivo alla Corte Costituzionale, “la Regione Campania va oltre le proprie competenze e, in più si rende protagonista di un chiaro intervento inquadrabile tra quegli aiuti di Stato vietati dalla normativa europea”. Insomma, da Pirandello penso si debba saltare direttamente a Collodi. Con una nuova forma di Pinocchio 2.0 magistralmente interpretata dalla dirigente deluchiana. (Giuseppe Rubinaccio)