NOLA. FIBRILLAZIONI A PALAZZO DI CITTA’

NOLA. FIBRILLAZIONI A PALAZZO DI CITTA’

Stop alle assunzioni di tre dirigenti amministrativi con la procedura di mobilità volontaria.  “Provenientidai Comuni di Acerra, Marano  e dall’Asl Napoli1 avrebbero dovuto prendere servizio il primo settembre e il primo ottobre. Lo squilibrio finanziario e la mancata approvazione delconsuntivodel 2017 alla base della decisione nel quadro delle risultanze della verifica ancora in corso sull’osservanza degli adempimenti per  lordinato ciclo di bilancio.

di Gianni Amodeo

“ Vista la deliberazione della Corte dei Conti- Sezione regionale di Controllo per la Campania 80\2018- la quale evidenzia che il Legislatore vieta, fino a quando le amministrazioni non abbiano provveduto all’adozione degli atti contabili fondamentali, le assunzioni di personale, a qualsiasi titolo con qualsivoglia tipologia contrattuale, facendo emergere cristallina la finalizzazione del precetto normativo come indirizzata a precludere ogni e qualsivoglia spesa per il personale, quand’anche non riconducibile ad unanuova assunzionein senso stretto, bensì ad un suo  surrogato elusivo. Che anzi in tale logica può finanche paventarsi, come elusivo del divieto de quo, il ricorso dell’amministrazione inadempiente all’istituto del comando che, su altro e differente versante, è stato configurato come operazione finanziariamente neutra e non comportante la costituzione di un rapporto d’impiego. Proprio in considerazione del carattere permanente del divieto legale in parola, lo stesso si protrae fin quando le amministrazioni inadempienti all’approvazione del bilancio del rendiconto e del bilancio consolidato, non abbiano adempiuto”.

            La lunga e dovuta citazione contiene gli articolati elementi focali della determina inviata – contestualmente e in copia conforme a tre dirigenti di pubbliche amministrazioni e agli Enti di appartenenza in ordine al pregresso rapporto contrattuale- per notificare loro la sospensione d’efficacia del provvedimento dell’assunzione in servizio nell’organico del personale dell’Ente di piazza Duomo, in programma  il primo settembre e il primo ottobre; la determina è sottoscritta dall’avvocata Enza Fontana, titolare della segreteria comunale della città bruniana, che assolve anche le funzioni di dirigente pro tempore del Servizio per la gestione delle risorse umane dell’Ente. E le assunzioni dei tre dirigenti si inquadrano nella tipologia contrattuale prefigurata dalla normativa sulla cosiddetta mobilità volontaria, per la quale gli interessati possono interrompere il rapporto contrattuale a tempo pieno e indeterminato che li lega a un Ente pubblico, per accedere ad un altro Ente pubblico che abbia comprovate carenze di personale dirigente e amministrativo; carenze che ne condizionano la  funzionalità e i servizi.

 Una condizione- quest’ultima- registrata e accertata nella ricognizione del fabbisogno di personale per l’ Ente di piazza Duomo, che, con il conseguente e specifico provvedimento dirigenziale ha disposto ed esperito nei mesi scorsi  la procedura di assunzione dei tre dirigenti  in regime di mobilità volontaria, inseriti, a loro volta, in normale rapporto contrattuale nell’organico dei Comuni di Acerra, Marano e dell’Asl Napoli1; procedura che resta senza effetti, alla luce della determina di sospensione d’efficacia degli atti di assunzione in servizio dei tre dirigenti, destinati all’assetto burocratico dell’Ente di piazza Duomo e che con il relativo preavviso hanno interrotto il contratto di servizio che li legava agli Enti di provenienza, nei cui organici ora… ritornano.

 

Le reazioni a catena con il blocco dei concorsi e il rischio-dissesto.  Le ombre sui residui attivi e passivi            

La matrice dello stop si ritrova nella nota messa a punto il 22 giugno scorso dall’Ufficio di Ragioneria dell’Ente, nella quale si prospetta “una situazione di squilibrio finanziario”; nota che costituisce uno dei tasselli della rigorosa verifica di cassa straordinaria disposta dalla dott.ssa Anna Manganelli, il prefetto che amministra la città in gestione commissariale dopo lo scioglimento del Consiglio comunale decretato a maggio per la mancata approvazione del bilancio di previsione per il 2018, la cui redazione- con funzioni commissariali ad acta– si deve alla dott.ssa Luigia Ascione dell’Ufficio finanziario della prefettura di Napoli.

 E’ un’ evidenza- quella dello squilibrio finanziario, accertato ad un mese dall’attivazione della gestione commissariale, operativa dal 21 maggio- che si connette in larga sostanza con la mancata approvazione sia del bilancio consuntivo per l’anno finanziario del 2017  che dei relativi atti di salvaguardia entro i termini di legge. Una serie di defaillance, che non si è ancora saldata, essendo in corso l’attività di ricognizione e controllo, per accertare la piena osservanza dei parametri che identificano il normale ciclo di bilancio.

Ma proprio il perdurare delle azioni di verifica lascia intendere la sussistenza di oggettive difficoltà a comporre l’intero e definitivo quadro del consuntivo; difficoltà, che sarebbero riconducibili alla situazione  dei prospetti dei residui attivi e dei residui passivi  correlati ai bilanci  di esercizio finanziario delle precedenti annualità e che non sarebbero stati sottoposti al necessario vaglio di congruità. E la costante e metodica ricognizione dei prospetti dei residui attivi e dei residui passivi è  la chiave di volta per la regolare tenuta dei conti; ricognizione, che non sarebbe stata compiuta dalle dirigenze di settore dell’amministrazione. Uno scenario che ha prodotto la determina di sospensione per i tre dirigenti da assumere e che potrebbe interessare altre assunzioni in mobilità fatte nel 2018,  prima che venisse prospettato lo squilibrio finanziario  dall’Ufficio di Ragioneria.

Tutto ciò, in sovrapposizione alle condizioni climatiche di fine estate, è materia particolarmente “calda” della cronaca di questi giorni a Palazzo di città, mentre è scattato lo stop per altri concorsi banditi, con il finale di partita che sarà scritto dalla chiusura della verifica in atto per l’approvazione del consuntivo del 2017. Un passaggio delicato, per il quale, se  dovessero essere confermati e addirittura accresciuti per consistenza i dati che hanno generato e formalizzato la situazione disquilibrio finanziario”, sarebbe attivata, quale atto dovuto,  la procedura della dichiarazione di dissesto. E sarebbe un colpo pesante per l’ Ente di piazza Duomo che dispone di un importante e considerevole patrimonio di beni e risorse. Un epilogo, che determinerebbe – nei confronti degli amministratori in carica per gli atti contabili e di bilancio sotto esame- il divieto di candidatura al mandato elettorale per la durata di dieci anni e l’obbligo di risarcimento verso l’ Ente di piazza Duomo per le indennità di carica percepite; epilogo che, tuttavia, negli ambienti politici cittadini è ritenuto improbabile.

Una complessa e complicata vicenda, che sarà fatta decantare soltanto dalla conclusione della verifica in corso. Di certo, è una vicenda che fa  rumore e nell’immediato rende sguarnito  l’apparato burocratico dell’ Ente di piazza Duomo, soprattutto in delicati ruoli dirigenziali.