Giunto alla dodicesima edizione il Premio Internazionale Prata “ La cultura nella Basilica” si avvia a celebrare i premiandi del 2018. Ideato e organizzato dalla poliedrica poeta Antonietta Gnerre e da Armando Galdo la kermesse è stat inserita a pieno titolo negli eventi patrocinati dall’UNESCO. La location è la stupenda Basilica Paleocristiana di Prata Principato Ultra che accoglierà venerdì 14 settembre le personalità del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo, ma anche imprenditori che si sono distinti per il loro impegno in Irpinia. Lo spettacolo del Musicista Paolo De Vito “ Per mare, per cielo ,per terra” scandirà i momenti della premiazione.
I premiati 2018:
Salvatore Cincotti, ADL di Altergon Italia di Morra De Sanctis, , originario di Montella, ma si sente svizzero a tutti gli effetti ha maturato una vasta esperienza nel management imprenditoriale soprattutto nei settori della farmaceutica e della diagnostica.
Profondo conoscitore del mercato cinese è membro del board di Rizhao Lanshan Biochemicals & Qingdao Huashan Biochemicals.
Ha ricoperto le cariche di executive manager presso ISBA Institut Biochimque S.A., deputy general manager presso Shanghay Overseas, general manager presso Orient Spa di Milano e direttore operativo presso Tefin Enterprise Ltde Waigaoqiao TTZ con sede a Shanghay.
È membro del board di NETI Inc. con sede a New York.
Forte di una specifica preparazione universitaria in finance e management (LUISS e IMD di Losanna) ha maturato profonde competenze nel rilancio e nella ristrutturazione di aziende.
Dal settembre 2016 con i Laboratoires Syntil investe in un nuovo ambito professionale: quello della cosmoceutica, ovvero la cosmetica basata su principi fortemente attivi. Le aree di business development legate al progetto Syntil sono il medio oriente (Dubai) e il nord Africa (Marocco specialmente).
Con la creazione di GeneGIS Holding nel 2016 e di GeneGIS GI, di cui è fondatore, ha allargato i suoi interessi imprenditoriali al settore del monitoraggio ambientale e del remote sensing.
Antonio Caggiano attualmente Capostruttura di Radio 2 era il direttore di Telenostra e Giornale di Avellino e sono trascorsi ormai oltre tre lustri. La professionalità di Antonio Caggiano, unita ad una umanità che lo rende persona effettivamente speciale, ha avuto la meglio su ogni difficoltà incontrata nel ben più infido mare dell’informazione nazionale. Non ha avuto vita facile, ma alla fine l’ha spuntata ed è stato nominato prima come dirigente della comunicazione di RAI 1, con le sue sole forze, senza nulla chiedere a nessuno e sulla scorta di un principio meritocratico che finalmente, almeno in casi eccezionali, comincia a palesarsi. Un ruolo di grandissimo prestigio che l’ha portato a questa nuova nomina sempre in ambito RAI.
Don Antonio Coluccia, il prete degli ultimi costretto da anni a vivere sotto scorta. Originario di Specchia che ha trasformato la villa di un boss della Banda della Magliana, alle porte di Roma, in una casa di accoglienza per i poveri e i bisognosi. Grazie alle donazioni dei cittadini, la dimora in via della Giustiniana appartenuta a Salvatore Nicitra è diventata un simbolo della legalità. Nella casa, distrutta e risistemata vivono circa 20 persone, papà separati, giovani emarginati, famiglie.
Ideatore del progetto più ampio e articolato denominato “Legalità e Diritti” che vede coinvolti i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Falcone e Borsellino” per tutto l’arco dell’anno attraverso incontri con rappresentanti delle Forze dell’ordine, Magistratura, Istituzioni e associazioni impegnate nella promozione della cultura della legalità.
I vari incontri sono accumunati da un principio ispiratore che vede l’educazione alla legalità come una necessità educativo sociale e civile. L’obiettivo è promuovere nelle nuove generazioni una mentalità di sviluppo consapevole della legalità intesa come acquisizione di una coscienza civile e come promozione di una cultura del rispetto delle regole di convivenza sociale.
Pio Castiello Architetto e Urbanista di Benevento una grande esperienza maturata nel campo della pianificazione territoriale ed urbanistica, nonché nella progettazione e direzione di opere pubbliche,che gli ha consentito di sviluppare un’approfondita conoscenza delle procedure relative ai lavori pubblici ed una specifica attitudine allo svolgimento di incarichi nei settori della programmazione e pianificazione territoriale e della progettazione e direzione di opere edili ed infrastrutturali, ivi compresa la gestione delle problematiche relative alla individuazione, conservazione e valorizzazione dei beni architettonici, storico artistici e naturalistici.
Armando Enzo De Matteis, Cavaliere del Lavoro. Padre di Pasta Baronia e Pasta Grano Armando, originario di Casalbore, muove i primi passi nel campo dell’imprenditoria a venti anni. Cominciò a lavorare con il nonno nel campo dell’edilizia. Ha operato per anni nelle province di Avellino e Benevento.
Ha abbandonato questo mondo, probabilmente vedendoci giusto, proprio negli anni successivi al terremoto. E’ in quegli anni che ha cominciato a lavorare con il grano realizzando l’azienda denominata Pasta Baronia che, da qualche anno, ha dato vita alla Pasta Grano Armando. Oggi ha 74 anni e chi lo conosce dice che lavora più di quando era ventenne. Gennaro Curto Primo dirigente del Corpo Forestale dello Stato. Nato ad Avellino nel 1958, è entrato a far parte dell’Amministrazione Forestale nel 1989, ha svolto servizio presso il Comando provinciale di Avellino, ove ha ricoperto l’incarico di Responsabile del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF). Dal 2001 al 2012 è stato, ininterrottamente, Capo del Coordinamento del Corpo forestale dello Stato di S. Angelo dei Lombardi (Av) dove ha condotto indagini ed attività nel contrasto alla criminalità ambientale. Rientrato al Comando provinciale di Avellino è stato promosso al grado di Primo dirigente all’inizio del 2014 e, dopo aver frequentato il corso dirigenziale a Roma, ha assunto l’incarico di Comandante provinciale di Benevento dal 1° agosto 2018.
Emir Sokolovic definito lo scrittore di Sarajevo: vincitore di molti premi letterari e presente in antologie di letteratura polacca, italiana e macedone. I suoi lavori sono stati tradotti in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco,macedone.
Eugenio Lucrezi, di famiglia leccese, è nato nel 1952, vive a Napoli e fa il medico. Ha pubblicato poesia e prose in riviste letterarie e siti, su periodici e almanacchi. Ha pubblicato cinque libri di poesia: Giornalista, è stato critico letterario del quotidiano ROMA ed ha collaborato assiduamente alle pagine culturali dell’Indipendente nel semestre della direzione Levi. E’ stato redattore della rivista di letteratura Altri termini diretta da Franco Cavallo; dal 2000 al 2007 ha collaborato, scrivendo cronache d’arte e reportages, al Diario della settimana di Enrico Deaglio. Attualmente dirige la rivista semestrale di poesia e arte Levania.
Massimiliano Finamore,l giornalista professionista, originario di Sturno, con circa 20 anni di esperienza ha scritto su prestigiose testate giornalistiche (Il Giornale di Napoli, L’Opinione Irpinia Oggi, Il Mattino, “Primo” rivista a diffusione nazionale, Cronache di Salerno, Dossier, La Gazzetta di Avellino, La Madia rivista di happy wheels gastronomia a diffusione nazionale, Il Sannio Quotidiano, Otto Pagine, Il Giornale di Avellino) ed ha collaborato per oltre un decennio con numerose testate cartacee e on line (La Gazzetta di Avellino, Altirpinia, Irpinia e Affari, L’indipendente Irpino, Libera Voce, informazione.campania.it) e con diverse emittenti televisive interprovinciali (CDS Tv, MEDIA Tv, TRBC) realizzando importanti inchieste ed apprezzati reportage sull’Irpinia.
Ancora, è stato Responsabile della pagina provinciale del Sannio Quotidiano e Direttore Responsabile del periodico “GAL Valle Ufita”, mentre è Direttore Responsabile del Gazzettino del Comune di Sturno ed addetto stampa del club federato ASI CVSI. Roberto Capone, Professore Universitario e Ricercatore da sempre impegnato nella scuola che lui stesso definisce “il mio habitat naturale” e questo lo sottolinea con enfasi, perché insegna per passione.Dopo la maturità classica e gli studi universitari di Ingegneria Chimica presso l’Università “Federico II” di Napoli e di Matematica presso l’Università di Salerno, ho conseguito l’abilitazione per gli insegnamenti di Matematica e Fisica, Matematica, Fisica e Matematica Applicata presso la SICSI di Salerno.Ho conseguito successivamente un master in “Teoria generale delle scienze matematiche”, ho seguito un corso di specializzazione in “Didattica della Fisica”, un corso di perfezionamento in “Didattica della Matematica” e un corso di perfezionamento in “I processi di valutazione nelle strategie educative” e un corso di aggiornamento “L’insegnamento delle discipline scientifiche attraverso le TIC”.
Michele Maria Spina, dirigente superiore del Compartimento Polizia ferroviaria per la Campania. Originario del Golfo di Policastro ed ha da sempre uno stretto legame con Torre Orsaia che ha competenza su Napoli Centrale e sull’intera tratta ferrata regionale da Caserta a Sapri. Nato e cresciuto a Napoli proviene da una delle famiglie bene del Golfo di Policastro. Il papà, il medico Antonio Spina, era originario di Caselle in Pittari, la mamma Vanna Pugliese vive ancora nel suo paese natio, Torre Orsaia dove è molto conosciuta per le sue poesie, la sua verve e l’impegno per il luogo d’origine. Il dirigente della Polizia a Torre ha trascorso le vacanze della sua giovinezza e vi si continua a recare con frequenza anche oggi. In paese lo conoscono in tanti. Una persona umile, cordiale, lo tratteggiano in paese, il discendente di una famiglia molto apprezzata a Torre Orsaia. La nonna era infatti la storica farmacista del paese. Spina, 56 anni, sposato, padre di tre figli , ha un curriculum di prim’ordine che lo ha condotto spesso ad essere sotto l’occhio dei riflettori nazionali . In passato è stato dirigente di importanti Commissariati di Polizia, come quello di Scampia, affrontato negli anni più difficili, quelli in cui il quartiere era più che mai nelle mani della camorra e il traffico di droga avveniva alla luce del giorno. Spina ha operato strenuamente per contrastare questo stato di cose per circa 5 anni. Prima ancora aveva operato per tre anni a Secondigliano. Ora l’incarico alla Polfer , arrivato dopo la Dirigenza dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli. Spina, che è considerato uno dei principali esperti di criminalità, dovrà vedersela con un altro settore nevralgico, oggi, in piena allerta terrorismo, quello ferroviario dove le stazioni sono tra gli obiettivi sensibili.
Barbato De Stefano,nato nel ’79 in provincia di Napoli, vive dal ’96 a Roma.
Attore e Regista brillante, ha ricoperto vari ruoli importanti nella compagnia Italiana di Operetta, nella compagnia di Corrado Abbati e nella Compagnia di Edoardo Guarnera riscuotendo un grande successo di pubblico con il personaggio di Sigismondo nell’operetta Al cavallino bianco.
Per la televisione invece ha preso parte al cast di produzioni come Sotto Casa, la nona stagione di Incantesimo, la terza di Provaci ancora Prof e La nuova squadra, su RaiTre, Don Matteo 7 su Raiuno e La Ladra su RaiUno.
Nel 2006 si è laureato con una tesi in critica letteraria su Massimo Troisi, nella quale ha analizzato alcuni manoscritti inediti del grande attore napoletano. Gli anni successivi ha collaborato come assistente alla regia di Vincenzo Salemme per La vedova allegra e Bello di papà.
Ha diretto il cortometraggio Sala Buia, da lui scritto e interpretato, che il 30 novembre 2008 ha vinto il premio regia al Pistoia corto film festival.
Nel 2011 è autore e interprete di un inno dal titolo Napoli Vincente e per l’occasione ha diretto il video clip nella Galleria Umberto I di Napoli con 150 artisti partenopei.
Nel 2011 riceve un premio Special Award al Roma Videoclip 2011 per il video Napoli Vincente per la regia.
Nel 2012 consegue il titolo di Laurea Magistrale all’ università La Sapienza di Roma Facoltà Lettere e Filosofia corso di Laurea in Forme e Tecniche dello Spettacolo, tesi sulla Nuova Serialità Televisiva in Italia. Il suo ultimo cortometraggio ViVi che affronta il tema del cyber bullismo è stato premiato con l’Anfiteatro d’Argento di Avella 2018 e ha partecipato fuori concorso al Giffoni Film festival. Giovanni De Feo, Professore aggregato di Ingegneria Sanitaria-Ambientale, attualmente insegna: Ecologia Industriale presso il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica e Ingegneria gestionale della Facoltà di Ingegneria e Procedure di Valutazione Ambientale presso il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università degli Studi di Salerno. Presso la Facoltà di Ingegneria è componente del Collegio Docenti del Dottorato di Ricerca in “Ingegneria Industriale” con sede amministrativa presso l’Università degli Studi di Salerno. Un ricco curriculum e molte pubblicazioni tecniche, uno dei massimi esperti italiani in tema ambientale. Ideatore dello straordinario metodo ludico educativo Greenopoli che ha portato in centinaia di scuole e comunità, forgiando alla cultura dell’ambiente le nuove generazioni. Il suo motto è: Sostenibilità e Condivisione per un mondo migliore
Fernando Masi nasce nel 1940 nella verde Irpinia (Campania) da una famiglia di artigiani. Dopo una breve carriera nel corpo della Guardia di Finanza e sedici anni come impiegato al Ministero del Tesoro si dedica completamente alla pittura.
La prima mostra personale è ad Avellino nel 1965. Nel 1968 apre uno studio a Modena (che diventa la città di adozione pittorica) e riceve continue approvazioni e incoraggiamenti per la sua arte. La ricerca di una propria personale espressività artistica gli fa sperimentare le tecniche e le radici dei svariati movimenti che hanno segnato la storia dell’arte. Non si ferma mai.
L’affermazione arriva con la mostra alla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma dove l’incontro con Carlo Levi, Giorgio De Chirico, Cesare Zavattini,Trombadori, ne confermano l’identità artistica, Anni dopo lo storico dell’arte Raffaele Causa definisce la sua pittura “Geniale”.
Centinaia di mostre in tutto il globo, famoso per i suoi grandi murales e per la sua passione del mondo della Formula 1 che l’hanno portato al soprannome di “ Il pittore della Ferrari”. Riviste di ogni genere e quotidiani italiani e stranieri ospitano e parlano della sua pittura
Fernando Masi sostiene: “nell’arte non ci sono insegnanti…e per diventare artisti non esistono né scuole né maestri. ARTISTA si NASCE! Tocca ad ognuno di noi scoprire quel dono di Dio tra prove, riprove e confronti. La mia è una pittura d’impulso, di getto,una pittura veloce, immediata….una tecnica a presa diretta con esplosioni vitali, con effetti tempestosi, esplosivi che creano immagini vibranti e di movimento veloci come il vento, senza mai farmi influenzare dal mercato o dalla critica o da artisti improvvisati e influenzati dalle nuove correnti di moda,restando fedele interprete della mia pittura,una pittura istintiva e futuristica: LA VERA PITTURA. Mi ritengo un pittore poliedrico con tendenza espressionistica/futuristica, più artista che pittore,passo con disinvoltura dalla figura al paesaggio, alla natura morta , ai temi sociali e di attualità. (….) io sento di raccontare storie, divise tra loro, ma con un senso comune,storie vissute, storie del nostro tempo,che dicono di una cultura: la nostra. Oggi a 74 anni , la mia curiosità d’artista è rimasta immutata,la cosiddetta saggezza dell’età non ha calmato il mio spirito d’artista istintivo e, in questa società che ha messo un po’ da parte arte e artisti, io sono qua,sempre pronto a raccogliere la sfida e dare il mio contributo per un mondo migliore”.