Il 5 Ottobre 2018 si svolgerà la GIORNATA MONDIALE DELL’INSEGNANTE .
Nel lontano 1994, l’Unesco ha proclamato questo evento per ricordare “la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell’UNESCO sullo status di insegnante, la principale struttura di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale, ed ha come obiettivo fondamentale quello di suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano quotidianamente, sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti.”
Anche quest’anno la Gilda degli Insegnanti organizza un convegno che si svolgerà il 5 ottobre all’hotel Massimo D’Azeglio di Roma.
L’iniziativa, promossa in collaborazione con l’Associazione Docenti Art.33 e il Centro Studi Nazionale della Gilda, punterà i riflettori sul difficile rapporto tra scuola e famiglia e sulla crisi della figura professionale dell’insegnante.
Lo psichiatra, scrittore e sociologo Paolo Crepet e lo storico, giornalista ed editorialista del Corriere della Sera Ernesto Galli Della Loggia analizzeranno il fenomeno delle aggressioni ai danni dei docenti da parte degli studenti e dei loro genitori. Casi così drammaticamente frequenti e gravi da spingere il Miur a valutare “la possibilità di costituirsi parte civile nei procedimenti penali che abbiano ad oggetto episodi di violenza posti in essere da studenti – o dai loro genitori/parenti – nei confronti dei docenti”, come ha dichiarato lo scorso luglio il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, illustrando alle commissioni Cultura di Camera e Senato le linee programmatiche di viale Trastevere. In quella stessa sede, il successore della ministra Fedeli ha aggiunto che “la rottura del patto formativo scuola – famiglia ha fatto sì che, nell’immaginario collettivo, il docente non rivestisse il ruolo di educatore posto alla base del rapporto di crescita e sviluppo degli allievi. Depauperati di questo ruolo i docenti sono stati oggetto di manifestazioni violente”.
La rottura del patto formativo tra scuola e famiglia citata da Bussetti è strettamente legata a quella che, sulle colonne di questo nostro giornale, Gianluigi Dotti ha definito “la politica dell’erosione della professione docente portata avanti dai diversi ministri che si sono succeduti e che hanno sfornato documenti indirizzati alle scuole nei quali il termine insegnante diventava di volta in volta mediatore culturale, operatore di competenze, fino all’ultimo ritrovato: facilitatore di conoscenze”.
Come se non fossero bastati i danni provocati dalle riforme Berlinguer e Gelmini, ad assestare un altro colpo micidiale al sistema dell’istruzione ci ha pensato la cosiddetta Buona Scuola di matrice renziana, che ha accentuato la deriva aziendalista della scuola dove le famiglie degli studenti sono clienti da soddisfare.
Per contrastare questa aberrazione, la Gilda degli Insegnanti ha elaborato una serie di proposte di modifiche alla legge 107/2015 che saranno presentate durante la seconda parte del convegno e di cui si discuterà con gli esponenti politici invitati alla tavola rotonda.
DOMENICO IANNICELLI – COORDINATORE PROVINCIALE DELLA GILDA DEGLI INSEGNANTI AVELLINO.